A sinistra di Tsipras
«Sono alla sinistra di Tsipras»: è con una battuta che Matteo Renzi dà il via alla conferenza stampa col suo omologo greco dopo il vertice a Palazzo Chigi. Il primo ministro italiano sostiene di attribuire il successo di Syriza alla «speranza, e non alla paura», e sottolinea sia le affinità che le differenze col neoeletto leader greco: «Abbiamo la stessa età, ma veniamo da esperienze diverse […] Apparteniamo a famiglie politiche differenti, e tuttavia abbiamo in comune l’idea di restituire alla politica la possibilità di cambiare le cose».
Non manca di togliersi una piccola soddisfazione personale nel bacchettare coloro che lo avrebbero accusato di essere «un pericoloso uomo di sinistra» e accoglie, a questo proposito, l’elezione di Tsipras come una «benedizione». Renzi sottolinea l’importanza del legame della Grecia con le istituzioni europee, con le quali Alexis Tsipras ha avviato un giro di consultazioni per arrivare a un punto d’intesa. Il primo ministro greco, da parte sua, pone l’accento sulla cooperazione, la solidarietà e la giustizia sociale; pur non entrando nei dettagli, ribadisce l’impegno a raggiungere un equilibrio di bilancio e a non creare nuovo deficit. Il leader greco sembra accantonare qualunque scenario di insolvibilità della Grecia e Renzi rifugge il ruolo di arbitro tra Atene e Berlino. Il pagamento del debito, tra l’altro, viene confermato dal ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, che prospetta un piano di restituzione che sia concomitante con la ripresa del Paese.
Non manca un accenno critico, da parte di entrambi i capi del governo, alle politiche di austerità dell’Unione; Tsipras, poi, è particolarmente severo nei confronti della Troika (il trio di poteri formato da Commissione europea, Fondo monetario e Banca centrale europea), che avrebbe portato a «un peggioramento di tutti gli indici». Al termine dell’incontro, Renzi omaggia il proprio interlocutore col dono di una cravatta, con l’augurio che sia la prima che il premier indosserà all’uscita della Grecia dalla crisi (il nuovo primo ministro greco non intende indossarla finché non ci sarà un’effettiva crescita).
Il meeting in Italia si è concluso su una nota scherzosa, ma la Grecia sta attraversando nuovi momenti di tensione dopo la stretta della Bce; la Banca, infatti, ha stabilito che Atene non potrà più ricorrere ai propri titoli di Stato per rifinanziarsi. La notizia è stata accolta con grande scompiglio nel Paese, che ha assistito a delle manifestazioni di piazza con lo slogan «No ai ricatti, non abbiamo paura». I greci chiedono più tempo per attuare delle strategie «a medio termine», come dichiarato dal premier nella conferenza con Matteo Renzi. E intanto protestano in piazza Syntagma.
Twitter: claudia_pulchra