Il patto si rompe, ma continuano le Riforme
Patto del Nazareno sì, patto del Nazareno no. L’elezione del nuovo presidente della Repubblica ha portato un certo scompiglio tra gli accordi politici che si erano creati, primo tra tutti quello tra il Premier Renzi e Silvio Berlusconi.
Forza Italia, anche se ha ribadito più volte di non avere nulla contro Sergio Mattarella, neo eletto Presidente, non ha apprezzato le scelte e il metodo usato da Renzi in merito all’elezione, proprio questo sembrerebbe la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Decise e dure sono le parole di Giovanni Toti che ha ribadito che il Patto come lo ritenevano loro non esiste più, perché riguardava anche le decisioni da prendere insieme sulle istituzioni, compreso il Capo dello Stato. Di conseguenza, ha continuato Toti, per quanto riguarda il percorso delle riforme Forza Italia si riterrà libera di non seguire in totale le scelte del governo. Le parole dell’esponente di Fi rispecchiano quello che è stato detto durante il Comitato di presidenza del partito, in cui gli esponenti azzurri si sono detti amareggiati del comportamento del Pd durante le elezioni della più alta carica dello Stato e che Forza Italia sarà libera di valutare le riforme proposte volta per volta senza essere vincolata da nessun accordo e scegliere quella migliore per il bene dei cittadini. La risposta del Pd non si è fatta attendere, le parole del vice segretario Giorgia Serracchiani fanno intendere che il percorso delle riforme andrà avanti lo stesso, anzi senza Brunetta e Berlusconi si procederà nel migliore dei modi. Gli fanno eco anche il ministro Boschi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Lotti che hanno dichiarato che ognuno andrà per la propria strada e sarà meglio per tutti. La stessa Boschi ha dichiarato che non è il Patto del Nazareno ad essersi rotto, ma Forza Italia. Effettivamente il partito di Berlusconi non naviga in buone acque tra dimissioni annunciate e poi respinte e scontri interni.
In tutti questi botta e risposta, naturalmente al centro ci sono le riforme, ci sarà la maggioranza? Procederanno con il loro percorso? Il premier Renzi sembra tranquillo al riguardo tanto che ha tweettato che le riforme si faranno, che saranno gli italiani ad avere l’ultima parola con un referendum e sceglieranno se seguire il cambiamento proposto dal governo oppure no. Anche se il patto del Nazareno è saltato, il primo ministro ha l’appoggio del Ndc e di Alfano, proprio quest’ultimo ha dato la sua piena adesione alle riforme. Riforme che inizieranno ad essere discusse e votate da martedì e come ha annunciato lo stesso ministro Boschi si continuerà a lavorare fino al sabato compreso. Calendario che non va bene per Renato Brunetta che ritiene che così la Camera dei Deputati non potrà discutere di decreti urgenti, come il Milleproroghe. Anche la minoranza Pd ritiene che tra i punti in questione da discutere ci sono quella dei capilista bloccati, del decreto attuativo della delega sul lavoro sui licenziamenti collettivi e il decreto fiscale. A tutti replica dura la Boschi che il governo pensa solo agli italiani e non alle varie correnti che ci sono tra i partiti.
Fonte: Ansa, sito di Forza Italia
@donati_flavia