NBA: Davis stoppa Atlanta
New Orleans interrompe la serie di 19 vittorie di Atlanta e si avvicina a Phoenix, battuta da Memphis in un match emozionante. La sequenza positiva di Cleveland ed i cali di Toronto e Washington stanno cambiando gli scenari ad Est. Charlotte regge senza Walker, crisi per Orlando, gli otto piccoli indiani di Milwaukee.
Prima o poi sarebbe dovuto succedere, ne erano consapevoli ad Atlanta e tutti hanno preso l’accaduto con serenità: gli Hawks hanno perso!
A riuscire nell’impresa sono stati i Pelicans, guidati come sempre da Anthony Davis, 29 punti e 13 rimbalzi. Il 21enne centro, che era rimasto fuori per infortunio nell’incontro precedente, è ormai una star della lega e sembra questione di tempo prima che possa divenirne il punto di riferimento.
Il 115 a 100 è arrivato al termine di una gara mai in discussione, che consente a New Orleans di portarsi a 2 successi dal’8° posto di Phoenix ad Ovest.
Sembrava che i Suns potessero mantenere le distanze, erano avanti di 7 contro Memphis a meno di 2′ dalla fine. I Grizzlies sono riusciti però a riportarsi sotto, Conley ha sbagliato il tiro sul 99-101, ma Jeff Green ha catturato il rimbalzo, ha segnato, subìto fallo da Bledsoe e messo dentro la retina il libero del sorpasso. Con 4”5 da giocare, Marc Gasol ha bloccato l’ultimo tentativo di Morris assicurando la vittoria.
Oklahoma resta decima sul Pacifico ed i playoffs paiono un miraggio, specie se Durant continuerà a saltare partite. L’mvp in carica ha giocato quest’anno solo 22 volte su 48, assente anche ieri per problemi al piede. I Thunder hanno vinto ugualmente – tripla doppia di Westbrook – ma giocavano contro Orlando, la squadra meno in forma della lega. Nove sconfitte di fila, i Magic potrebbero rimpiazzare sulla panchina Jacque Vaughn con Mark Jackson.
Cleveland ha ora la serie aperta più lunga, 11 vittorie consecutive, a due dal record di franchigia ottenuto nell’ultima stagione di LeBron prima della sua “decision”. Irving sta tirando meglio e piazza exploit come i 55 punti contro Portland, Love si fa sentire a rimbalzo, Mozgov non sta facendo rimpiangere Varejao e JR Smith sembra tornato quello di due anni fa. I Cavs sono ancora quinti ad Est, ma la seconda piazza di Toronto è distante solo tre partite ed in prospettiva sembrano in grado di raggiungere almeno la finale di Conference.
Walker starà fuori almeno altre sei settimane, ma senza di lui gli Hornets sono 5-1, ottavi ad Est a un passo da Miami. Il suo rimpiazzo Roberts ha messo 18 punti contro Washington, Jefferson si è confermato con una doppia doppia. Wizards in calo, condizionati dai problemi alla caviglia e dagli strani mal di testa di John Wall, autore peraltro di 10 assist, mentre il vecchio Pierce continua a scalare la classifica marcatori all time, ora è 15°.
Anche Toronto arranca, battuta in casa da ciò che è rimasto di Milwaukee dopo la sequenza di infortuni. Knight ha dato forfait prima della partita, Mayo si è fatto cacciare per un doppio tecnico durante il secondo quarto. I Bucks hanno giocato gli ultimi 28′ con otto giocatori, hanno fatto solo 9 punti nell’ultimo quarto. Eppure hanno vinto lo stesso, la difesa ha costretto i Raptors al minimo stagionale, Middleton ha segnato 12 dei suoi 25 punti nel terzo periodo. Toronto ha saputo agganciarsi a 75 pari sull’onda di 15 tiri di fila falliti dai Bucks, che hanno però poi trovato con Dudley la tripla decisiva.
Barea ha sostituito l’infortunato Rondo mettendo gli ultimi canestri del 100 a 94 di Dallas su Minnesota. I Wolves hanno ritrovato Rubio tre mesi dopo l’infortunio alla caviglia.
Un jumper di Jarret Jack a 1”3 dalla fine ha dato a Brroklyn un sorprendente successo sui Clippers. Le due triple di Alan Anderson nell’ultimo minuto e mezzo hanno colmato il ritardo di 9 punti dei Nets, è tornato Deron Williams, Garnett è diventato l’ottavo per numero di rimbalzi nella storia, la zona playoff ad Est resta a tiro. Pagati dai Clippers il 32% sui liberi con DeAndre Jordan che ne ha messi solo 2 su 12 tentativi.