Quirinale, Renzi vince le prime votazioni

Alle 18:49 lo spoglio delle schede è terminato. Hanno vinto, come da pronostico, le schede bianche, 538. La vera votazione è rimandata dunque a sabato, quando sarà richiesta la sola maggioranza assoluta per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica.

Valeria Fedeli e Laura Boldrini, due donne a dirigere oggi l’aula dei grandi elettori. Il cerimoniale, come previsto inizia, tra la confusione dei più di 1000 riuniti, intorno alle 15:00. La giornata scivola fino alle 19 senza grossi intoppi e soprattutto senza sorpese. Si, perché le sorti di questa votazione e probabilmente pure delle prossime, le ha decise poco prima Matteo Renzi. Le coup de théâtre è avvenuto a poche ore dalla prima votazione, proprio per opera del Premier. Alle 13:00, surclassando il totonomi, le consultazioni e riportando addirittura all’equilibrio il baricentro del PD, esce dal cilindro il nome di Sergio Mattarella.

I grandi elettori del PD, compatti, hanno risposto positivamente al monito unificatore di Renzi. La tempesta perfetta. Un solo nome, nessuna alternativa e la maggioranza assicurata dalla quarta votazione, salvo ripensamenti e scambi dell’ultimo minuto. Subito dopo l’annuncio del Premier, infatti, l’architettura del progetto intorno al Quirinale ha iniziato chiaramente a delinearsi rispetto ai confusionari propositi dei giorni scorsi. Sabato 31, quando per l’elezione scenderà il quorum rispetto alle prime tre tornate, i voti del PD a cui con molta probabilità si aggiungeranno quelli di Sel, saranno sufficienti ad eleggere il nuovo Presidente. Il segnale è forte e chiaro, per decidere il successore di Napolitano, il Premier e i suoi non hanno bisogno di Patti del Nazareno, di consultazioni, di rose di nomi da proporre, ma solo di temporeggiare quel poco che basta per essere autosufficienti. Il lato positivo è che la figura di Sergio Mattarella, ricordiamolo attualmente giudice della Corte Costituzionale, alto profilo e con una storia politica e personale di indubbia levatura, raccoglie consensi, almeno sul piano della morale, da parte di molte figure delle altre aree politiche. Consensi che però non si trasformeranno in schede a nome Mattarella. La poca predisposizione di Renzi a negoziare preventivamente un candidato per il Colle con il contraente numero uno del Patto del Nazareno e con Ncd, alleato di Governo per le riforme, ha ferito l’orgoglio di chi invece pensava di avere la podestà delle schede che contano.

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Interpretare gli scenari di oggi è quantomeno prematuro visto che, la ferita è fresca e i delusi ancora stanno pianificando le prossime mosse. Quello che invece appare chiaro è che Forza Italia non voterà nel corso delle prossime sedute il candidato di Renzi e che presumibilmente voterà scheda bianca anche alla quarta votazione se non deciderà addirittura di uscire dall’aula.

Romani di FI, nelle dichiarazioni post voto, ha espressamente dichiarato che i fatti di oggi minano le fondamenta del Patto del Nazareno e che d’ora in poi il percorso per le riforme già imbastito potrebbe complicarsi di molto senza l’appoggio di FI. Si potrebbe passare dunque dal Patto del Nazareno al Ricatto del Nazareno e si aprirebbe una voragine di leggi che non passano, di maggioranze che non bastano. Ma forse potrebbe essere solo il giusto lamento di un fido alleato tradito che, una volta rimarginata la ferita, tornerà al suo posto. Infatti la domanda è: converrebbe a FI alzarsi dal tavolo del Patto per poi ritrovarsi con un pugno di militanti e qualche elettore smarrito?

La cosa certa è che questo venerdì per loro sarà scheda bianca. Coerente e costante a tutti i costi dovrebbe essere nella seconda e terza votazione la scheda dei 5 stelle. La rete ha deciso, Imposimato è il candidato e per ora non sono previste altre imminenti Quirinarie, quindi l’unica variazione che potremmo aspettarci, se ci sarà, sicuramente la vedremo durante la quarta votazione.

La giornata di oggi potrebbe servire solo a tastare nuovamente il terreno ma se il nome di Mattarella non dovesse decollare entro i tempi stabiliti non è escluso che il Premier potrebbe giocare il jolly. Certo è che le prime votazioni le ha vinte Renzi su tutta la linea.