Nuovo Papa 2013: Tarcisio Bertone
L’uomo più potente del Vaticano dopo il pontefice, il Segretario di Stato Tarcisio Bertone si accinge a guidare la comunità cattolica come camerlengo e potrebbe poi salire lui stesso al soglio pontificio.
Uno dei cardinali più potenti e controversi, Tarcisio Bertone rappresenterà il papa dopo il suo ritiro e guiderà la Chiesa nell’intermezzo tra la fine del pontificato di Bendetto XVI e l’elezione del successore. E se fosse proprio lui il nuovo papa? La sua influenza è indiscussa. Braccio destro di Ratzinger, si è occupato di tutti i dossier e le questioni scottanti che hanno investito il Vaticano, dallo scisma di Lefebvre agli insabbiamenti degli scandali degli abusi sessuali su minori ad opera di preti. Insomma un ruolo cardine che potrebbe controllare tensioni ed equilibri interni, probabilmente troppo pesanti per le spalle di Ratzinger. Anche in un momento così delicato mantiene la sua fermezza e ammonisce i media a non tentare di condizionare il Conclave.
Secondo i bookmaker il cardinal Bertone è salito in terza posizione nel toto-papa, piazzandosi a quota 4.50. Tallona i primi in corsa, l’arcivescovo Angelo Scola e il cardinale ghanese Peter Turkson. Ma si sa che spesso tra i due litiganti il terzo gode. In effetti il caso di un camerlengo che diventa papa non è così raro: è successo proprio a Ratzinger, camerlengo dopo la morte di papa Wojtyla. Una storia che potrebbe ripetersi.
Bertone ha poi dalla sua la profezia di Malachia. Malachia, nato nel 1904 e venerato come Santo della Chiesa Cattolica, ha consegnato alla storia le sue previsioni riguardanti l’identità e la successione dei papi, attraverso una sorta di indizi che ebbero inizio con papa Celestino II (eletto nel 1143), fino ad arrivare al 112° papa, descritto nella profezia come “Pietro il Romano“, il cui pontificato, sempre secondo la profezia, finirà con la distruzione di Roma e il giudizio universale. Un’ipotesi apocalittica ma che può fare gioco a Tarcisio Pietro Bertone, nato a Romano Canavese. Tutto fa pensare a lui, e manca davvero un pugno di giorni.
di Francesca De Leonardis