NBA: Bryant all’ultimo bivio
Stagione finita per Kobe Bryant, che domani si opera alla spalla: tornerà a giocare? Gravi infortuni potrebbero condizionare la corsa playoffs. Con New York sotto una tempesta di neve, cinque partite giocate nella notte, bene Memphis, New Orleans e Boston, i Clippers rimontano Denver. Oklahoma e la sindrome del ciclista.
I sei anelli di Michel Jordan sono destinati a rimanere un sogno, Kobe Bryant si fermerà a cinque. La scorsa settimana il Black Mamba si è infortunato alla spalla durante la partita persa dai Lakers a New Orleans, ha continuato a giocare, ma le visite di controllo hanno diagnosticato la lesione alla cuffia dei rotatori. Domani andrà sotto i ferri, i tempi di recupero sono stimati in sei mesi, ma parliamo di un atleta di 37 anni che nelle ultime stagioni ha convissuto con numerosi problemi, su tutti la rottura del tendine d’Achille di due anni or sono.
Inoltre i Lakers non sono squadra all’altezza, né lo saranno a breve. L’orgoglio ed il buon senso sono due sentimenti che sta provando Kobe, dovrà capire se è il momento di dire basta o se vorrà tentare di esibirsi in un’ultima recita. Per i Lakers sarà invece l’occasione di capire che compagine potranno diventare senza la loro stella polare.
Bryant era stato come sempre votato nel quintetto dell’Ovest dell’All Star Game. Ora il suo posto sarà preso da Harden o Thompson, entrambi ad oggi di gran lunga più forti di lui.
E’ stata una settimana di infortuni eccellenti, che condizioneranno i destini di molte squadre. Brandon Jennings si è rotto il tendine d’Achille sinistro: i Pistons, che dopo la cessione di Josh Smith erano rinati grazie alle prodezze dell’ex Virtus Roma, abbandonano forse i sogni playoffs. Problemi simili per Charlotte: Kemba Walker sarà operato per la lesione al menisco del ginocchio sinistro e potrebbe aver chiuso la sua stagione. L’ottavo posto ad Est sembra al momento una lotteria. Potrebbe vincerla Boston, passata ieri a Salt Lake City, grazie a Tayshaun Prince, tornato a vivere una serata di gloria dopo i lontani fasti di Detroit 2004
Avrebbero dovuto essere sette le partite della notte NBA, ma sono state cinque poiché quelle casalinghe dei Knicks e dei Nets sono state rinviate a causa delle disastrose condizioni meteorologiche di New York.
Anthony Davis ha dimostrato ancora una volta perchè gli esperti lo considerino il prossimo uomo di riferimento della lega. Ha messo a segno 32 punti in 30′ guidando i Pelicans, sostenuti anche dagli assist di Evans, al successo su Filadelfia.
L’incontro più strano è stato quello dello Staples Center. Denver ha dominato primo e terzo parziale, i Clippers hanno replicato nel secondo e nel quarto, punteggi sempre superiori alla doppia cifra. Gallinari in progresso dopo il rientro, 8 punti in 18′, Chandler ha guidato i Nuggets in avvio, ma il finale è stato tutto di Jamal Crawford, che ha messo 11 punti negli ultimi 3’10” portando LA al quinto successo di fila. E’ crisi invece per Denver, ormai staccata dalla zona playoffs, cui tenta di aggrapparsi disperatamente Oklahoma.
I Thunder sono come un ciclista di rango che ai piedi di una salita importante fora ed è costretto a rincorrere. I prolungati infortuni di Durant e Westbrook ad inizio stagione hanno infatti prodotto un solco che ora Oklahoma cerca di colmare. Per i playoffs sembra esserci un solo posto, quello di Phoenix, peraltro ottima squadra ed anche i Pelicans di Davis sono al momento davanti ai Thunder. Ammettendo che ce la facciano, in post season sarebbero certamente uno spauracchio, ma proprio come il ciclista potrebbero anche pagare la lunga rincorsa. Intanto pur senza Durant – distorsione ad un alluce – hanno piegato Minnesota con 19 rimbalzi di Ibaka.
Quindicesima doppia doppia di fila per Zach Randolph, nessun problema per Memphis contro Orlando.
Mike Krzyzewski è divenuto il primo ad ottenere 1000 vittorie sulla panchina di college. Il leggendario Coach ottenne la prima nel 1975, ha conquistato quattro titoli con Duke, oltre a due ori olimpici allenando Team USA. Maestro.