Padania Libre al Teatro de’ Servi

A 150 anni dall’Unità d’Italia, è tempo di chiedersi se e quanto gli italiani siano davvero più uniti gli uni agli altri, quanto si capiscano e tollerino reciprocamente, nonostante le distanze tra nord e sud. Marco Costa, regista di teatro, cinema e tv, vuole offrirci una sua personale e brillante visione con la commedia Padania Libre, in scena dal 19 febbraio al 10 marzo al Teatro de’ Servi di Roma.

Il cast composto da Fabrizio Sabatucci, Roberto Stocchi, Antonella Alessandro, Andrea Planamente e Veruska Rossi si spinge alle punte estreme della Padania, una regione che sulla carta non esiste, ma che è quotidianamente al centro delle polemiche, perché una parte di cittadini rivendica la sua esistenza e autonomia. Nasce così una commedia surreale ambientata in una baita valtellinese invasa dalla nebbia di novembre, dove la famiglia padana ultrasecessionista Casunziei si riunisce in occasione del pensionamento del pater familias, Egidio, burbero macellatore di animali da pelliccia. Quando Ginevra, l’emancipata figlia stabilitasi per lavoro a Roma, tornerà accompagnata dal suo nuovo fidanzato, Pepi (Fabrizio Sabatucci), un brillante “comico/attore/presentatore” romano, scoppierà la bomba, pronta a far luce anche sulla più fitta delle nebbie. Pepi si ritroverà in un ambiente molto ostile: tutto è verde, dai bicchieri nei quali si serve l’aperitivo, alla tappezzeria del divano. Alle pareti si staglia l’immagine del “Senatur” Umberto Bossi con l’aureola in testa. L’impianto ricorda un po’ l’Indovina chi viene a cena di Stanley Kramer, con la differenza che questa volta il malcapitato è un ragazzo come tanti, si è fatto da solo, di smodate ambizioni e umili origini che infine scoprirà non essere poi troppo distanti da quelle dei Casunziei.

Padania Libre è una tragicommedia provocante e surreale che esaspera la radicata discriminazione tra nord e sud, facendoci ridere e riflettere sul nostro ancestrale pregiudizio di cittadini.
Si propone dunque di diffondere un chiaro messaggio di tolleranza attraverso una storia attuale, personaggi grotteschi, e sentimenti iperrealistici che mescolano culture contrastanti, con le loro miserie e splendori. Lo scopo è quello di abbattere il muro dei preconcetti regionali che ancora, ahinoi, ci contraddistinguono, perché troppo spesso non siamo in grado di guardare oltre il nostro piccolo e personalissimo “orticello”.

Le due visioni raccontate, la settentrionale padana VS la laziale (Pepi Fornasetti non è di Roma ma di Latina) non rappresentano la classica contrapposizione tra “er coatto romano” e “la settentrionale snob”. Al contrario, i due sono personaggi colti e con dei valori molto profondi, quali la famiglia, l’amore e il rispetto per le rispettive origini.
Ma cosa starà a significare, all’interno della commedia, il termine Padania Libre? Neanche in questo caso, la risposta sarà scontata… lasciamo che il pubblico romano lo scopra da sè!

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