Il caso Cucchi, come si era dimostrato con l’ultima sentenza di assoluzione per tutti i responsabili, desta ancora nuove discussioni. Sembrerebbe, infatti, che siano state depositate le motivazioni della sentenza della Corte d’Assise d’Appello nella quale erano stati assolti tutti. Ora nuovamente, secondo i giudici, bisognerebbe indagare sui carabinieri. Nella motivazione della sentenza, con la quale nell’ottobre scorso sono stati assolti tutti gli imputati, c’è scritto l’intento da parte del pubblico ministero di nuove indagini sulla morte di Stefano Cucchi.

Secondo questi ultimi atti ci sarebbe la richiesta di svolgere nuove indagini per accertare delle responsabilità su persone diverse dalla polizia penitenziaria.

È stato picchiato ma non dagli agenti della penitenziaria, è morto all’ospedale Pertini ma non per colpa dei medici e degli infermieri che l’hanno avuto in cura. Sono queste, in estrema sintesi, le ragioni per cui a ottobre scorso la Corte d’Assise ha assolto tutti gli imputati per il decesso di Stefano Cucchi, il geometra arrestato il 15 ottobre 2009 è morto una settimana dopo nel reparto detenuti del Pertini. Nella motivazione di 67 pagine è però indicata una «pista» alternativa: ed è quella del pestaggio ad opera dei carabinieri che entrati in contatto con il geometra dal momento del fermo a quello dell’udienza di convalida in tribunale, lo avrebbero picchiato selvaggiamente. L’ipotesi è stata già vagliata e scartata dai pm Vincenzo Barba e Francesca Loy, ma ora tornerà al centro dell’inchiesta bis che la procura riaprirà visto che la Corte d’Appello le ha trasmesso il fascicolo. Anzi, già all’indomani della sentenza il procuratore Giuseppe Pignatone, incontrando Ilaria Cucchi e i genitori, aveva promesso di rileggere personalmente le carte.

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La sorella di Stefano, Ilaria Cucchi si dice soddisfatta da ciò e conferma: “Registro con soddisfazione che la Corte ha accolto l’invito del mio difensore di non voltarsi dall’altra parte, e quindi di restituire gli atti alla procura nel caso in cui ritenesse che gli autori del pestaggio potessero essere individuati nei carabinieri”. Lo dice in un comunicato Ilaria Cucchi, che parla di “fatto importante e nuovo, perché non era stato fatto dalla Corte di assise di primo grado”.E continua affermando: “Ho la sgradevolissima sensazione che il processo per la morte di mio fratello sia stato oggetto di discussioni e contrapposizioni determinate più da ragioni politiche di scuola e prestigio, che da reale amore di scienza e verità, dice la sorella di Stefano. I periti Cattaneo e Grandi avevano addirittura indetto una conferenza durante il processo di primo grado per dire a tutti i colleghi ‘come avevano risolto il caso Cucchi”.
Sembrerebbe dunque, da questi ultimi fatti, che la la morte di Stefano forse non rimarrà senza colpevoli, sicuramente, come afferma anche la sorella, sono stati fatti importanti passi avanti.