La sala d’aspetto del Vaticano: gli intrusi del palazzo apostolico

Il fulmine che ha squarciato il cielo di San Pietro in piena notte racchiude in se tutta l’austerità, la sua politica che ha sempre pesato tanto nel bilancio interno del Paese, di quell’economia che fa un girotondo serratissimo e che beneficia delle grazie dello Stato, da sempre.

Il fulmine che ha squarciato la cupola fa calare le luci, azzittisce gli echi, le chiacchiere e i ragionamenti che si insinuano tra le parole del Pontefice. Poi, all’alba del nuovo giorno il mondo si risveglia, i fedeli si commuovono al suono di certe parole, contemplano sereni il volto di un uomo troppo stanco e troppo poco energico. La grande piazza gremisce e prega a mani giunte, vuole essere complice di quel pallore consapevole che chiede all’umanità tutta di ‘rinnovarsi rinnegando l’orgoglio e l’egoismo per vivere nell’amore’. Parole che propongono importanti riflessioni,  che si vanno a collocare al centro degli ideali dell’uomo e che sembrano adatte a trovare tante risposte pertinenti al dolore, all’incomprensione e a ciò che ci spinge pericolosamente verso tutti quei comportamenti che ci rendono fragili.

I pragmatici, invece, e i polemici di ogni genere scatenano un esercito di domande, si chiedono cosa si celi dietro quel fulmine, quali terribili verità abbiano compromesso una vocazione tanto cercata e finalmente trovata. Come un enigma da sciogliere, quale significato attribuire a quelle parole dette con tanta grazia in occasione del penultimo Angelus domenicale di speranza o riluttanza?

E all’alba di un nuovo giorno anche gli aspetti pratici richiedono di essere presi seriamente in considerazione. Così, l’uomo forte dello Stato Vaticano, l’ ‘intouchable’ ha ritenuto opportuno mettere a punto dei cavilli un pò ostici. Cosa accadrà a Tarcisio Bertone? Si congederà silenziosamente dietro la stola di Benedetto XVI o risulterà tanto ambizioso da aspirare a succedergli? La parvenza ad oggi è quella di un cardinale piemontese sulla difensiva che ha allegramente collocato nel corso degli anni i suoi fedelissimi all’interno del sistema. Un uomo dall’aspetto distaccato, i cui nemici sostengono abbia cercato troppo potere, sempre troppo concentrato dal flusso del denaro. Un uomo che ha difeso aspramente gli interessi della banca vaticana; poi le dimissioni di Ciotti Tedeschi sotto le accuse e le irregolarità che si sono rilevate infondate. L’incarico vagante sino all’elezione di Ernst Von Freyberg, incomprensibilmente correlato ad una società navale produttrice tra l’altro di navi da guerra.

Bertone è stato definito più volte un outsider, un uomo esperto di diritto canonico che non conosce le lingue, ma Ratzinger interviene pacato in suo aiuto. Attaccato ferocemente dallo scandalo Vatileaks ma sostenuto ancora una volta dal Papa che redige una lettera pubblica. Chissà con chi se la voleva prendere quel fulmine in piena notte.

di Nicoletta Renzetti

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