Benedetto XVI: “Non si risolve tutto con la politica”

Sabato 16 pomeriggio, alle 18, Benedetto XVI terrà udienza privata con Mario Monti – in qualità di Presidente del Consiglio, dicono dalla sala stampa vaticana. Eppure è diretto, Benedetto XVI; diretto ora più che prima. E lancia un messaggio inequivocabile: la politica e la fede devono rimanere separate, soprattutto all’interno delle mura vaticane.

A riprova di ciò, il riferimento, ieri, nell’Aula Paolo VI, dove ha tenuto la penultima udienza generale del suo pontificato: “La capacità di contrapporsi alle lusinghe ideologiche del suo tempo per scegliere la ricerca della verità e aprirsi alla scoperta della fede è testimoniata da un’altra donna del nostro tempo, la statunitense Dorothy Day.” Sulla scrittrice anarchica americana, un riferimento molto specifico: “Nella sua autobiografia, confessa apertamente di essere caduta nella tentazione di risolvere tutto con la politica, aderendo alla proposta marxista”.

E “risolvere tutto con la politica” è proprio quello che l’uscente pontefice non vorrebbe fare: che sia questo il motivo reale dell’abbandono della Santa Sede? Certo è che il tema sembra essere ricorrente – oltre che accompagnato da un monito, costante in questi giorni, che riguarda l’eccessiva ambizione: “Convertirsi significa non chiudersi nella ricerca del proprio successo, del proprio prestigio della propria posizione” ha infatti affermato, ricordando che c’è la necessità che ogni giorno la verità e l’amore diventino la “cosa più importante.” Parole che, anche senza fare dietrologie, non suonano a caso. Del resto che la Chiesa Cattolica innanzitutto un regno temporale è cosa nota: regno politico, a ben dire, che di spirituale ha spesso ben poco.

Eppure, nonostante si leggano tra le righe rapporti di potere più o meno noti, colpisce il modo in cui Benedetto XVI stia sfruttando le sue ultime opportunità di parola. Nelle sue dichiarazioni di ieri, infatti, si nota l’intento di una diffusione estremamente mirata, ma pura, del messaggio evangelico: “Anche ai nostri giorni molti sono pronti a ‘stracciarsi le vesti’ di fronte a scandali e ingiustizie, naturalmente commessi da altri, ma pochi sembrano disponibili ad agire sul proprio ‘cuore’ sulla propria coscienza e sulle proprie intenzioni, lasciando che il Signore trasformi, rinnovi e converta.” Chi ha orecchie per intendere, intenda.

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