Iattattiro Live, il rock al servizio dei bambini
Chi l’ha detto che i bambini non possono apprezzare il rock? Uno spettacolo teatrale, un concerto e una proiezione, Iattatiro Live è una performance a 360 gradi. In scena domenica 11 gennaio a Centrale Preneste Teatro, la band e compagnia artistica guidata dal musicista e regista Gianni Silano si esibisce in uno spettacolo unico nel suo genere, dove a sonorità che attraversano vari generi si accompagnano i disegni di un fumettista eseguiti dal vivo. Ma cos’è Iattattiro? Ce lo racconta il suo ideatore.
Iattattiro Live non è uno spettacolo teatrale convenzionale, ma una performance musicale e illustrata insieme. Si tratta di un progetto forse unico nel suo genere, quello di dedicare ai bambini un intrattenimento rock e multimediale. Da dove nasce questo lavoro?
Iattattiro live è un concerto rock per bambini che nasce più di vent’anni fa con uno scopo preciso: unire musica dal vivo, canzoni, narrazione, multimedialità e animazione in un grande contenitore ludico e spettacolare. Musica suonata bene, rigorosamente dal vivo, arrangiata con gusto e divertimento e che accontenti anche un orecchio adulto, nella stretta convinzione che un buon “sound” non ha limiti di età e funziona per tutti, grandi e piccini; canzoni originali che trattino argomenti poetici e divertenti e che catturino, grazie anche ad un linguaggio che gioca con le rime e le assonanze, l’attenzione dei piccoli spettatori, regalando loro un mondo fantastico nel quale sognare; disegni creati sul momento dalla mano veloce di un fumettista e teatro delle ombre, silhouettes nere che agiscono sul piano della lavagna luminosa, il tutto proiettato su schermo e infine animazione, con giochi musicali legati al ritmo e al movimento. Questi sono gli ingredienti di uno spettacolo unico nel suo genere e lo spirito che ancora ci guida, anche dopo centinaia di repliche nei teatri e palazzetti dello sport d’Italia è quello di una performance carica di energia e coinvolgimento, un vero e proprio concerto in cui i generi musicali, dal rock al jazz, dal funky alla musica caraibica al country moderno si susseguono senza soluzione di continuità e senza preoccupazioni di unità stilistica. Anzi, proprio questa diversità di generi musicali è uno dei punti di forza dello spettacolo.
Cosa significa Iattattiro?
Iattattiro è il titolo e il ritornello di una delle canzoni dello spettacolo, una canzone importante perché segna una svolta decisiva nella mia carriera artistica. E’ una canzone che nasce tra i banchi di scuola nei tempi in cui lavoravo come insegnante elementare e che mi ha accompagnato durante tutta la mia carriera artistica, ormai trentennale. Le parole, che raccontano la storia di un gatto vagabondo nel caos di una città immersa nel traffico, sono state scritte ed inventate insieme ai bambini. Quando ho deciso di dare vita al progetto Iattattiro live, mi è sembrato logico partire proprio da qui. Tante altre canzoni sono state scritte nel corso degli anni e la mia attività di “cantautore” è ormai consolidata. Ma Iattattiro resta ancora uno di pezzi più suonati e cantati. E’ una storia, ma anche un suono, un ritornello, uno scioglilingua. Generazioni di bambini l’hanno cantata e ballata e, spero, continueranno ancora.
Lo spettacolo mira all’integrazione fra musica e illustrazioni. Su uno schermo infatti vengono proiettate live le immagini, le ombre e i colori del fumettista. Come è stato costruito il dialogo fra arti visive e musicali?
Le immagini sono al servizio delle canzoni e prendono vita sul momento, in perfetto accordo con le parole e “a tempo” con la musica. Come in un grande libro animato interpretano il testo, acquistando un diverso valore artistico secondo la cifra stilistica propria di ogni fumettista che collabora al concerto. Il disegnatore è in scena, visibile, spesso rialzato da una pedana e i bambini possono vederlo disegnare, l’ombra della sua mano appare ingrandita sullo schermo insieme ai tratti e ai colori che di volta in volta egli crea. Le immagini, come le silhouettes in cartoncino nero, quindi, si muovono liberamente, ma nel rispetto della partitura musicale.
A proposito dello spettacolo, si parla di un pubblico di piccoli spettatori che vivono le emozioni senza mezzi termini, diventano immediatamente i protagonisti dello show, una sorta di “quinto” elemento sul palco. Come viene raggiunto un coinvolgimento così sentito nel pubblico?
Tutti coloro che come me da anni lavorano nell’ambito del teatro ragazzi conoscono bene le potenzialità di un pubblico di bambini e le soddisfazioni che questo può regalare. L’energia con cui rispondono e partecipano ritorna sul palcoscenico con un impatto emotivo indescrivibile. L’importante però è essere sempre sinceri con loro e non tentare di truccare il gioco proponendo progetti poco adatti o di scarso valore artistico, perché se ne accorgono, sempre, si distraggono e smettono di partecipare. Il “sound” di Iattattiro live è sincero, davvero coinvolgente e di grande forza musicale, grazie anche alla bravura tecnica dei musicisti Pierlugi Campili, pianista e tastierista, autore insieme a Giorgio Mazza degli arrangiamenti e a Vincenzo Grieco, chitarrista eclettico e vera anima rock dello spettacolo. I bambini, con la loro partecipazione attiva, diventano parte integrante dello spettacolo e il quinto elemento in scena. Cantano, battono le mai a tempo, gridano, ridono, ballano senza poter restare seduti perché il ritmo lo impedisce. E questa vitalità coinvolge anche i grandi. Grazie ai bambini, “Iattattiro live” ha vinto premi e ricevuto segnalazioni di merito. Grazie a loro, l’avventura continua ancora.