Belgio, niente eutanasia per lo stupratore seriale

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Niente eutanasia per lo stupratore seriale belga Frank Van Den Bleeken. L’uomo, che ha cinquantun anni ed è in carcere da trenta con l’accusa di aver violentato e ucciso una ragazza di 19 anni, ha ammesso di non poter controllare la propria indole violenta, e ha chiesto di poter morire. «Se sarò rimesso in libertà mi comporterò allo stesso modo, sono un pericolo pubblico. Che cosa dovrò fare, stare seduto qui a marcire fino all’ultimo giorno della mia vita? Preferisco l’eutanasia», aveva dichiarato, chiedendo di poter usufruire della legge che, dal 2002, ha legalizzato l’eutanasia in Belgio.

La scorsa settimana il ministro alla Giustizia Koen Geens aveva annunciato che Van Den Bleeken avrebbe ricevuto l’iniezione letale l’11 gennaio, dopo che, a settembre, era arrivato l’assenso del ministero. Sarebbe stato il primo caso nel Paese, ma oggi è arrivato il dietrofront: per «motivi personali legati al segreto medico» il detenuto sarà trasferito in una struttura psichiatrica legale, a Gand dove, ha detto il ministro, avrà una “vita qualitativamente decente”.