A tu per tu con Giulia Leni
Eccola la nostra piccola grande ginnasta azzurra. Lei che il richiamo della palestra è stato più forte. Lei che ha tanta voglia di gareggiare, di farsi vedere ancora e ancora. Lei che la delusione di Londra è solo un livido. Di chi stiamo parlando?
Di Giulia Leni che a oggi sa che il passato ormai è passato, il futuro invece c’è e bussa alla porta. Il 2013 è un anno pieno di appuntamenti importanti per la ginnastica artistica e Giulia è pronta per affrontarli tutti al meglio, come ci racconta lei stessa.
Proprio nei giorni scorsi sono stati fatti i nomi delle convocazioni della gara di serie A di domenica 9 febbraio a Ancona. Pronta per la tua prima gara dell’anno?
Si dai, a parte qualche acciacco ma sì, in generale mi sto riprendendo. Sono contenta e non vedo l’ora di fare la gara.
Qualche mese fa hai annunciato il tuo ritiro, ma poi hai deciso di riprendere. Cos’è che ti ha spinto a tornare in palestra?
Beh, in verità perché il mio babbo (il suo toscano non manca mai) mi aveva dato un giorno di scadenza riguardo la mia decisione, altrimenti ci avrebbe pensato lui e io sapevo che in quel caso sarei rimasta a casa. La mattina della scadenza mi ha detto che, non avendogli fatto sapere niente, da quel giorno non sarei tornata in palestra. All’inizio io ero tranquilla, sono andata a scuola la mattina ma fin quando avevo ancora la possibilità di decidere cosa fare non ci pensavo e facevo passare il tempo distraendomi. Quando poi sono tornata a casa e mi sono resa conto che avrei fatto quella vita tutti i giorni, ho capito che non era ancora il momento e quindi sono tornata a Brescia.
Hai fatto, inoltre, un passaggio importante dal centro federale tecnico di Milano alla Brixia di Brescia. Come sta andando?
Io con Enrico (Enrico Casella Direttore Tecnico Nazionale della ginnastica artistica femminile italiana) mi sono sempre trovata bene ed è stato l’allenatore che ho sempre desiderato. Tornare alla Brixia ad allenarmi con lui, anche se non è sempre tutto rose e fiori perché spesso lo faccio arrabbiare, è comunque per me una scelta fatta anche da un punto di vista di tranquillità e sicurezza, per questo ho deciso di allenarmi tutti i giorni lì e preparare la serie A con loro.
Possiamo dire che il libro che hai scritto, “Alla fine è rimasto solo un sogno”, ti ha fatto iniziare bene il 2013. E’ stato un po’ anche una sorta di sfogo?
Sì, mi sta aiutando e mi ha aiutato molto anche a prendere una decisione riguardo il mio futuro. Inizialmente volevo fare qualcosa per mettere fine a un capitolo della mia vita. Sono tanti anni che mi alleno e che faccio ginnastica, volevo in qualche modo chiudere il cerchio. Ho cercato di seguire questa linea, ma poi ho deciso di ricominciare, nonostante tutto.
Una piccola curiosità personale. Come mai tra tanti sport hai scelto proprio la ginnastica?
Inizialmente io non l’amavo molto perché mia mamma mi ha portato insieme alle mie sorelle, che facevano questo sport, ma io piangevo e rimanevo sempre fuori con nonna. Poi, vedendole uscire sempre sorridenti e contenti mi son detta “dai, proviamo”. Ho provato e mi hanno presa subito nell’agonismo e piano piano ho cominciato ad appassionarmi e sono rimasta anche l’unica in famiglia perché le mie sorelle, poi, hanno cambiato sport.
Ad Aprile vi aspetta un appuntamento importante, quello dei Campionati Europei a Mosca. Te la senti di fare qualche pronostico sulle quattro azzurre che ci rappresenteranno?
Eh magari. Io sono un po’ scaramantica, non dico mai niente. Ma cercherò di impegnarmi e lavorare al massimo per esserci.
Un po’ come un riscatto personale…
Sì esatto! Ci starebbe proprio!
Non ci resta che farle un grande in bocca al lupo per tutto!