One Billion Rising: flash mob planetario contro la violenza sulle donne

Si terrà il 14 febbraio One Billion Rising, la manifestazione planetaria contro la violenza sulle donne organizzata e promossa da Eve Ensler, autrice de “I Monologhi della Vagina”. A partecipare saranno 189 Paesi e più di 13mila associazioni femminili: tutti coinvolti in una giornata dedicata alla danza come strumento di liberazione del corpo; per urlare al mondo che, davanti agli abusi e alle minacce, quel corpo non si ferma.

Il nome dato alla giornata non è un caso. Sono proprio un milione le donne del mondo che hanno subìto violenza e altrettante quelle che, accompagnate dagli uomini, danzeranno per le strade e le piazze delle principali città della terra. È la danza il mezzo scelto per unire i manifestanti, questo perché si tratta di un’arte «pericolosa, gioiosa, sensuale, sacra, dirompente, contagiosa». E l’autrice aggiunge: «La violenza tiene le donne nella paura. Il ballo è il modo più diretto per dire che quel corpo che gli uomini vogliono ferire non si piega». Rispondere all’atrocità con la gioia, con la non-violenza, utilizzando la femminilità, l’armonia e la bellezza, questo è lo scopo della manifestazione. Ma la Ensler ci tiene a precisare, rispondendo a chi ha criticato il clima di festa della giornata «che quel ballo servirà a chiedere leggi che preservino i diritti delle donne e educazione nelle scuole», a fermare gli stupri come quello che ha causato la morte di Jyoti Singh Pandey in India, a manifestare contro il commercio di bambine, contro gli abusi in seno alla famiglia.

Numerose sono state le adesioni da parte di personaggi dello spettacolo e della politica: tra questi il Dalai Lama, Kate Clinton, Yoko Ono, Charlize Theron, Jane fonda. Tutti uniti nelle piazze del mondo. In Italia sono 70 le città che hanno deciso di aderire alla giornata di protesta: a Roma si ballerà dalle 18.30 alla Casa Internazionale delle Donne e in piazza del Popolo, a Milano invece nella galleria Vittorio Emanuele. E, per non lasciare nulla al caso, da settimane il sito della manifestazione (http://onebillionrising.org/) presenta il programma con l’aggiunta del tutorial dei passi di danza, creati appositamente da Debbie Allen, coreografa e attrice ricordata per la serie “Saranno famosi”. Altre informazioni sono reperibili nella pagina Facebook della coraggiosa autrice (https://www.facebook.com/EnslerEve?sk=wiki&rf=112315845451716&filter=3) in cui vengono pubblicati continui aggiornamenti su luoghi, orari e tappe della manifestazione.

E le parole della Ensler, che esortano alla partecipazione, sottolineano quanto la violenza sulle donne sia un fenomeno su scala planetaria, un’epidemia in piena regola. A causa del «patriarcato, un sistema di dominio che ha come strumento la violenza. E poi l’ignoranza sul sesso, in tutte le culture: gli uomini pensano ancora che il sesso sia saltare addosso a una donna e l’amore una forma di possesso». Si deve «fermare tutto questo, con ogni mezzo a disposizione». E, allora, come recita lo slogan di One Billion Rising: «Strike, Dance, Rise, Break the chains!». Rompete le catene e portate in piazza la forza e la gioia dell’essere donna.

 

 

di Alessandra Corsini

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