Ella’s secret, la tragedia dell’Olocausto vista e vissuta col cuore di due donne
La sala è al buio, pochi sono gli oggetti e misero è l’arredamento presente sulla scena. Ma è quanto basta per narrare la storia di Ella’s secret, lo spettacolo offerto al Teatro MilleLire fino al 10 febbraio, una storia che vale la pena di vedere grazie soprattutto alla straordinaria bravura delle due attrici, Lydia Biondi e Michetta Farinelli.
In una tranquilla domenica mattina mentre Ella è intenta a confezionare il regalo per il 40° compleanno del figlio maggiore riceve una visita inaspettata da una donna sconosciuta, tedesca e di nome Helga. La donna ha urgente bisogno di parlare con lei: suo marito, Eric, non è più lo stesso dopo il processo che ha dovuto subire per aver contravvenuto a quelli che erano gli ordini impartitigli e a cui doveva dar seguito in veste di ufficiale nazista delle SS; solo Ella può salvarlo. Ma la donna non è d’accordo, non ne vuole sapere, rifiuta di ricordare il dolore vissuto nel periodo nazista, tanto più che è ebrea. Helga ha la sua missione da compiere. Ella ha un suo segreto. Ecco dunque che l’incontro tra le due donne diventa un’occasione per potersi fronteggiare, per dar voce alla (propria) verità e/o al proprio dolore. Elle ed Helga, le due realtà a confronto dopo quarant’anni dall’Olocausto: quella di chi non si è potuta esimere dal conoscere lo sterminio, scampata giovanissima alla strage nazista e fuggita in Inghilterra, e quella di chi ha potuto volgere lo sguardo altrove, una tedesca tra i tanti tedeschi che non seppero o finsero di non sapere cosa stava accadendo.
Ella’s secret è stato presentato a Seattle, Washington e a Spoleto Festival. Ha debuttato a Roma per la prima volta al Teatro dell’Angelo e, visto lo straordinario successo, è attualmente in scena presso il MilleLire. La regia è di Harris Freedman, la traduzione è di Lydia Biondi (famosa in televisione per alcune fiction come Il bello delle donne, Onore e rispetto, Il sangue e la rosa, Il XIII apostolo), assistente alla regia di Giovanni Morassutti e Terase Pascale. La storia tiene incollato lo spettatore grazie al fascino sottile e drammatico del tema trattato. Lo spettacolo non offre risposte, ma solo verità ambigue che viaggiano parallele fin quasi ad incrociarsi su un unico binario tracciato dal sentimento comune delle due donne: un viaggio che porterà una delle due a soccombere, ancora una volta, o forse entrambe. Chi ne uscirà indenne?