Comedy Show: quando fare il buffone è una cosa seria

Tra i tanti buoni propositi che mi sono fatto per questo 2013 c’è indubbiamente quello di diventare un superficiale. Visto che, in questa Italia, essere informati e onesti (non mi arrischio a dire: intelligenti e sensibili) non paga, ho deciso di procedere con un disintossicazione per gradi.

Perciò, per almeno un giorno a settimana, niente giornali, niente televisione, niente dirette streaming a Servizio Pubblico: me ne vado a vedere uno spettacolo comico. Anzi: demenziale. Sì, in questo 2013 ho decisamente voglia di staccare dalla realtà, perché la realtà è un posto brutto e si rischi di diventare pesanti, e la pesantezza conduce dritta alla serietà, e la serietà è un arma a doppio taglio. Perciò non me ne vogliano Donati e Olesen se affermo che per tutto lo spettacolo ho riso come uno stupido. Perché Comedy Show è uno spettacolo interpretato non da attori, bensì da funamboli vagamente ciarlatani, mimi decisamente smaliziati, rumoristi fanfaroni e trasformisti confusi che mettono in scena (con una cadenza impressionante) una galleria di mostri involontari e carnefici inaspettati: piloti giapponesi impavidi, motociclisti ossessionati dal rischio, fanatici e rompicollo, ragazze prigioniere di un Dracula
vintage e assolutamente grottesco. Grandissimo il talento degli interpreti, in grado di evocare visioni anche
complesse facendo uso dei più banali oggetti appartenenti alla quotidianità, il cui utilizzo stesso viene stravolto
fino a diventare strumento di una potente narrazione comica.

Perché durante lo spettacolo si ride molto, e in fondo questo è il più evidente segnale di successo. Si ride
davvero, non ci si limita a sorridere o ad abbozzare un grugnito. E si ride ancora di più quando un qualche malcapitato spettatore viene coinvolto – quasi obbligato a partecipare a questa farsa da guitti. Quando
il miracolo avviene, è sempre confortante osservare come, nonostante tutto, siamo ancora benedetti da
una dosa sufficiente di ironia. E tornando a casa ho pensato che mica dev’essere facile mettere su uno
spettacolo del genere. Insomma, pure fare i buffoni in fondo è una cosa seria.

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