2014 : un anno da dimenticare?
Il 2014 ormai è agli sgoccioli e per il calcio italiano è tempo di bilanci. Questo è stato l’ anno del deludente Mondiale degli azzurri in Brasile, di Tavecchio Presidente della Figc e di Lotito onnipresente. Poi l’ ascesa in Nazionale di Antonio Conte, il tracollo di Balotelli, la fuga degli italiani all’ estero. L’ anno dell’ eterna sfida tra Juve e Roma, della lotta per la tecnologia in campo, del razzismo territoriale e del razzismo vero e proprio.
Il calcio italiano nel 2014 ne ha passate veramente di tutti i colori. Ci siamo fatti forza l’ uno con l’ altro per affrontare la difficile sfida di Brasile ’14 accanto agli Azzurri, per un attimo avevamo perfino creduto di potercela fare. Invece no. La nostra Italia ha raccolto esattamente ciò che aveva seminato nel corso del campionato: inferiorità tecnica, spirito di gruppo inesistente, preparazione atletica insufficiente. L’ uscita dell’ Italia nella fase a gironi era quasi inevitabile, ma nonostante tutto il nostro Paese ha individuato solamente due grandi capri espiatori: Mario Balotelli e Cesare Prandelli. L’ attaccante più criticato d’ Italia ha disputato un Mondiale pessimo come la maggior parte dei suoi compagni ed era reduce da un campionato altrettanto deludente. La cessione al Liverpool è stata vista come una manna dal cielo dalla dirigenza rossonera e, finora, il rendimento in Premier di SuperMario ha dato ragione a chi lo criticava. La stessa sorte è toccata a Cesare Prandelli, l’ altro capro espiatorio che, pochi giorni dopo l’ uscita dal Mondiale, aveva già il contratto del Galatasaray pronto da firmare. Anche in questo caso, l’ avventura è finita molto prima dell’ anno corrente.
Le dimissioni di Prandelli e Abete però, hanno segnato una vera e propria opportunità di cambiamento per il calcio italiano. Con un solo colpo, abbiamo avuto la possibilità di scegliere un Presidente della Figc ed un nuovo allenatore per l’ Italia in grado di rivoluzionare il calcio italiano. Le scelte? Carlo Tavecchio e Antonio Conte. Nulla è cambiato. Grazie all’ aiuto di colui che è diventato l’ “onnipresente” Lotito, Tavecchio è riuscito a conquistare la poltrona principale della Figc. Precedenti penali, intrighi di potere e un pò di sano razzismo evidentemente sono stati reputati gli ingredienti più adatti per riformare il calcio italiano. E’ stato proprio Carlo Tavecchio poi, con una “formula magica” fatta di sponsor generosi e diritti di immagine, a scegliere quello che a tutti gli effetti era l’ allenatore più vincente del calcio italiano: Antonio Conte, pagato un pò dalla Figc, un pò dalla Puma, un pò dalla sua stessa immagine. Adesso l’ ardua missione di rifondare una squadra in grado di giocare a calcio ad alti livelli è tutta nelle mani dell’ ex allenatore juventino. Con il tracollo di Balotelli e l’ assenza di veri e propri campioni in attacco, le maglie che un tempo erano di Totti, Del Piero e Inzaghi sono state vestite da Immobile, Zaza e Pellè. Quest’ ultimo è stato uno dei pochi italiani a trovare fortuna all’ estero, prima in Olanda, poi in Premier League. Anche l’ ottimo Ciro Immobile, capocannoniere della Serie A nella scorsa stagione, è finito all’ estero a suon di milioni insieme al suo ex compagno di squadra Alessio Cerci: il primo in Germania, il secondo in Spagna. Erano stati due dei migliori giocatori della Serie A, ma ora nelle loro squadre faticano a trovare spazio. La fuga dei talenti, di certo non giova al calcio italiano e, anche quest’ anno, la Serie A ha perso un altro pezzetto del suo patrimonio.
A proposito di Serie A, il 2014 è stato l’ anno che ha riacceso l’ eterno duello tra Juventus e Roma, ormai le due regine del campionato da una stagione e mezza. I bianconeri di Conte hanno dovuto infrangere tutti i record possibili per avere la meglio su un avversario forte e tenace come la nuova Roma di Rudi Garcia, l’ uomo che al suo arrivo rimise la chiesa al centro del villaggio. Troppo spesso lo straordinario cammino dei giallorossi è stato rallentato da sviste arbitrali che hanno alimentato le eterne polemiche sugli arbitri e sul loro discutibile operato. Con il nuovo campionato poi, la sfida tra Roma e Juventus si è rinnovata ancora. Sulla panchina della Juventus non c’è più Conte ma Allegri, mentre Sabatini durante la sessione estiva di calciomercato ha messo a disposizione di Rudi Garcia una squadra stratosferica per qualità e ampiezza. Una lotta tra titani, eppure lo scontro diretto di qualche mese fa non è riuscito a decretare il più forte. Tre punti alla Juventus, grazie a tre gol irregolari non segnalati dall’ arbitro. Se ne parlerà per anni, ed anche nel 2015 vedremo queste due grandi squadre cimentarsi in un duello che storicamente innesca le polemiche ai danni degli arbitri. La domanda è una: perchè non si facilita il lavoro dei direttori di gara con la tecnologia in campo? Questa è una delle grandi lotte del 2014. Del supporto tecnologico per i direttori di gara se ne è parlato molto e all’ estero, non solo in ambito calcistico, già sono stati fatti notevoli passi avanti in tal senso. In Italia invece, il passo avanti di quest’ anno riguardo la tecnologia in campo, è stato solamente il fatto di averne parlato.
Purtroppo il calcio italiano a volte rende protagonisti anche degli elementi extra-calcistici come il razzismo. Quest’ anno si è parlato molto anche di razzismo territoriale. Sono state innumerevoli infatti le sanzioni inflitte alle società e ai tifosi in occasione di cori e striscioni ai danni delle tifoserie avversarie di altre regioni, tanto da aver svuotato più volte gli stadi a causa della chiusura di interi settori. Tutti provvedimenti legittimi, che però perdono credibilità di fronte ad un Presidente della Figc che parla del famoso Opti Poba “mangiabanane” senza subire alcuna inibizione. Eppure, siamo lo stesso paese che ha squalificato per 3 mesi il pittoresco Presidente della Sampdoria Massimo Ferrero per aver dato del “filippino” a Eric Thohir in maniera molto più giocosa rispetto ai toni usati dal Presidente della Figc. Due pesi, due misure. Pensandoci bene, questo 2014 ha insegnato al calcio italiano tutto ciò che nel 2015 dovrà assolutamente evitare di fare. Se è vero che sbagliando si impara…
@Dr_Lexus08