Milan, la scalata continua

FaraoneL’onda lunga dell’indecente spettacolo a cui abbiamo assistito sabato sera al termine della partita tra Juve e Genoa, ha inevitabilmente condizionato la terza giornata del girone di ritorno del campionato. Scene simili si sono viste in Atalanta-Milan e Cagliari-Palermo. Questa sì che è una vergogna! In classifica il Milan continua la sua rimonta ed ora è quinto. Male Roma ed Inter, fermate sul pari da Bologna e Torino. La Fiorentina perde a Catania.

 

Un dejavù. Questa è stata la sensazione provata a fine partita allo Juventus Stadium, quando Conte si è prodotto in uno scatto d’altri tempi verso la metà campo: sembrava essere tornato il Conte giocatore, quando i capelli erano quelli che erano, pronto a mordere le caviglie dell’avversario di turno. Ma era solo un dejavù, purtroppo. Sì perché ora Conte è l’allenatore di una delle più prestigiose squadre del mondo e, per quanto possa essere forte la rabbia al termine di una partita in cui ti vengono negati tre rigori, come tale si dovrebbe comportare, memore anche dello “stile Juve” del quale andava tanto fiero il presidente Giovanni Agnelli. E quella sceneggiata di Conte a fine partita non è stato proprio il modo migliore per ricordare l’Avvocato, a dieci anni dalla sua scomparsa. Senza poi contare che se i primi della classe si comportano in questo modo, anche le altre squadre si sentono autorizzate a farlo.

E così, inesorabilmente, l’onda lunga di ciò che è accaduto sabato sera ha condizionato il resto della giornata di campionato. Il Napoli, ad esempio, dopo la bella vittoria a Parma che ha portato i partenopei a tre punti dalla vetta, anziché godersi il momento, ha preferito gettare ulteriore benzina sul fuoco, con De Sanctis che, nel post partita, ha chiesto pene esemplari per gli juventini, rivangando ancora una volta ciò che è successo a Pechino nella finale della Supercoppa Italiana. Uno strazio. Scene da far west si sono viste anche a Bergamo, dove il Milan ha battuto l’Atalanta grazie al solito El Shaarawy, con i giocatori della Dea oltremodo nervosi e apparentemente senza nessun motivo, se non per la frustrazione di fronte allo spettro, poi concretizzatosi, dell’ennesima sconfitta. Per il Milan continua il momento d’oro, ed ora il terzo posto è a soli sei punti.

Ma lo spettacolo più triste e grottesco a cui si è dovuto assistere è sicuramente quello di Cagliari: il Palermo, avanti per buona parte della partita, subisce il pareggio dei sardi al 90°. Infuriano le proteste, Gasperini e Miccoli (in panchina) si fanno espellere, ma qual è il motivo? I rosanero contestano una rimessa laterale nella trequarti difensiva del Cagliari assegnata ai sardi, da cui poi scaturirà il gol. Questo almeno secondo il tecnico Gasperini, che si presenta in sala stampa furioso. Fa venire il volta stomaco solamente a parlarne. Intanto a Roma è a serio rischio la posizione di Zeman dopo il rocambolesco 3-3 di Bologna: in caso di esonero sarebbe pronto Malesani. Continua a balbettare l’Inter, fermata in casa da un coraggioso Torino. Sogna il Catania, che supera 2-1 la Fiorentina ed entra in zona Europa. Bene l’Udinese che supera il Siena, mentre la Samp travolge il Pescara in memoria del presidente Garrone, scomparso in settimana. 

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