San Lorenzo un quartiere a misura di bambino

san lorenzo roma 1San Lorenzo, il quartiere della popolazione giovanile e studentesca di Roma, quello che porta i segni dell’antico passato della città, ma anche dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e dell’epoca del boom industriale, il posto in cui, dopo il tramonto, la movida impazza molesta e lo spaccio la fa da padrone. Ebbene, a partire da gennaio, il volto dello storico quartiere potrebbe cambiare (almeno di giorno). Partirà, infatti, un progetto sperimentale per costruire una città a misura di bambino: percorsi protetti casa-scuola, spazi baby friendly all’interno degli esercizi commerciali, accoglienza in spazi comuni famiglie-figli… L’obiettivo finale sarà redigere una vera e propria carta dei diritti al termine di un percorso preliminare, carta che i bimbi stessi provvederanno a far rispettare. L’iniziativa, senza dubbio lodevole, ricorda vagamente uno dei punti della campagna elettorale di Ignazio Marino, in cui il futuro sindaco prometteva una città a misura di bambino, e ne spiegava le dinamiche ai più piccoli con un fumetto, in cui il protagonista era lui stesso accompagnato dal suo zaino magico. L’incipit recitava: “Ciao mi chiamo Ignazio Marino, faccio il medico e voglio fare il sindaco di Roma. La nostra città mi piace molto, ma negli ultimi tempi non è più in forma. Io vorrei renderla più bella e accogliente, anche per i bimbi come te. Anzi dico sempre che Roma deve diventare a misura di bambino, perchè se Roma diventa più buona con voi, lo sarà anche con i vostri genitori, nonni, amici e cuccioli. Da quando ho deciso di fare il sindaco sto girando i quartieri e le strade di Roma con il mio zaino. La nostra è una città molto grande e avere uno zaino fa molto comodo, soprattutto se è un po’ magico come il mio…”. Coincidenza o meno l’iniziativa sta per partire, così come spiega il vicepresidente, nonchè assessore alla Scuola, Emanuele Gisci: “San Lorenzo  è un quartiere che per la sua conformazione urbanistica, oltre che per una endemica sensibilità sociale dei suoi abitanti, si addice perfettamente a sperimentazioni di questo tipo. Oltre a concedere il patrocinio abbiamo messo a disposizione delle famiglie una struttura in via dei Sabelli. Fino al 2012 era abbandonata, ma oggi, tre volte alla settimana, è aperta alle famiglie e ai loro bambini. Spesso la concediamo in uso anche alle associazioni degli altri municipi: non tutti dispongono di questi spazi”. In seguito ad una serie di assemblee pubbliche  sono nati dei laboratori collegati a temi come partecipazione, disabilità, intercultura, benessere e ambiente, salute e alimentazione, sicurezza e legalità. Si svolgeranno una volta al mese a partire dal prossimo gennaio fino a giugno, tutto ciò grazie alla collaborazione delle associazioni, dei commercianti e di tanti cittadini esperti in diversi ambiti: fotografi, illustratori…. I laboratori coinvolgeranno residenti e commercianti. Ad esempio, una titolare di erboristeria svilupperà con i bambini il tema della salute, una stilista di moda infantile si occuperà dell’ambiente realizzando abiti con la stoffa riciclata.  Forni e pizzerie al taglio si doteranno di tavoli e sedie più basse, dove i bimbi potranno sedersi comodamente e in autonomia. Ma il progetto non finisce qui, poichè a giugno i minori se ne andranno in giro per il quartiere, accompagnati dai genitori naturalmente, per verificare, come accennato, il livello di successo dell’iniziativa. Potranno quindi riscontrare anche tante cose che non funzionano,  un ottimo modo per denunciare quello che non va attraverso la voce dei più piccoli che, generalmente, non vengono mai chiamati in causa circa la vivibilità dei luoghi. Alla fine del percorso, in base ai risultati della sperimentazione, verrà stilata la carta dei diritti dei bambini di San Lorenzo. Lia Pellicano dell’associazione Germogli di rinascita urbana, spiega: “Il nostro è un progetto di lungo respiro che prende le mosse dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia. Vogliamo proporre a Roma quello in altre capitali europee è già prassi consolidata”. E continua dicendo: “Chissà che non si possa riuscire ad allestire dei punti dedicati a loro anche nelle boutique e negli uffici pubblici. Provate ad andare in Francia. Lì, mentre un impiegato pubblico o un commerciante ti servono, spesso un collega accompagna i più piccoli nell’area giochi e regala album e matite per disegnare. Insomma, i bambini in Europa vengono trattati da esseri umani. Con le loro esigenze da tutelare e rispettare”. Ci riusciranno anche a San Lorenzo?

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