Le madri assassine, cronaca e mito a teatro
Ci sono emozioni che danno fastidio, situazioni da cui è facile prendere le distanze. Oltre il disprezzo e l’ indifferenza, c’è la repulsione, innata, che ci tiene al sicuro nelle nostre vite “normali”. Lo spettacolo in scena dal 9 al 15 gennaio 2015 al Teatro Tor Bella Monaca ha il sapore di un incubo lungo un’ora e trenta. Uno tsunami di emozioni negative da cui scappare dopo quindici minuti, ma che ti tiene incollato alla sedia mordendoti lo stomaco, nella consapevolezza che mettersi al sicuro non sarebbe risolvere il problema. Il reading interpretato dalle voci sublimi di Mascia Musy e Maria Letizia Gorga, racconta le madri “contronatura”, le assassine che affogano i propri figli nella vasca da bagno dopo averli difesi a lungo dai pericoli, dal freddo. E’ il dramma dell’ esasperazione emarginata di alcune donne, sole in un mondo che non contempla la possibiltà di fallire per la madre, votata secondo natura ad avere figli, accudirli e proteggerli. E mentre i bambini irrompono all’ improvviso pretendendo, giustamente, di diventare il centro del mondo, spariscono gli interlocutori a cui ammettere la propria angoscia. Storie di disagi psichici, alienazioni insostenibili, tra desideri soppressi e ruoli imposti, scorrono sulla scena nuda, che perde la sua scenografia per trovare un solo, grande, schermo su cui scorrono le immagini dell’ acqua, contemporaneamente fertile vita e furia omicida. Oltre l’ occhio sadico che cade sui titoloni di cronaca nera dei giornali, oltre la parabola inesorabile della morbosa e contagiosa “tv del dolore”, le due attrici danno voce alla passione delirante che secoli fa agitava le pagine della letteratura greca nei personaggi di Medea ed Agave, e che oggi rivivono nelle parole di Giuseppe Argirò, risvegliando l’ inconscio collettivo che ancora oggi di fronte ad una tragedia tremendamente attuale butta la polvere sotto il tappeto.