Accesso dei sindacati alla documentazione medica nella P.A.

Ad avviso del Tar di Milano, il sindacato ha diritto di accesso alla documentazione trasmessa dal medico competente del datore di lavoro alla pubblica amministrazione. Così ha statuito con la Sentenza n. 2288/14 emessa nei confronti dell’agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Secondo la predetta sentenza, non esisterebbe, dunque, riservatezza verso il sindacato per quanto concerne la documentazione con cui si verifica la permanenza in capo ai lavoratori coinvolti di eventuali limitazioni alle mansioni affidategli.

Così, per il sindacato interessato, è consentito l’accesso proprio come nel caso dei documenti riguardanti l’organizzazione del lavoro e la sicurezza dei lavoratori.
L’autorizzazione all’accesso e alla conseguente consultazione riguarderebbe anche i documenti redatti dal medico competente negli ambiti in cui l’interesse del sindacato si riveli diretto, concreto ed attuale nonché corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata ai documenti richiesti in visione.
Il caso posto al vaglio del Tar di Milano riguardava un’istanza di accesso agli atti. Nello specifico, il sindacato richiedeva l’accesso alla descrizioni delle mansioni svolte dai predetti dipendenti, sulla cui base il medico competente avrebbe poi confermato il protrarsi dei requisiti presupponesti l’esclusione di tale attività.
La legge n. 241/90 detta i principi generali per quel che riguarda l’accesso agli atti.

Molti gli esempi negli ultimi anni: il Consiglio di Stato con la Sent. n. 5511/13 ha ritenuto legittimo l’accesso alla documentazione relativa alla pianta organica della Consob di un determinato anno ed ai documenti che esaminavano questioni in relazioni alle quali il sindacato stesso aveva formulato osservazioni e rilievo; anche i sindacati dei medici ospedalieri, secondo il Tar Napoli, hanno la facoltà di accedere agli atti di un ente ospedaliero relativamente alla organizzazione dei servizi di guardia dei propri iscritti. Viceversa si è inibito l’accesso agli atti di una Regione poiché tali atti furono richiesti per valorizzare il lavoro dei dirigenti interni e conseguentemente stabilirne la retribuzione in base ai risultati raggiunti.