Il Frente Amplio verso la vittoria
Dopo Brasile e Bolivia, anche l’Uruguay continua il suo viaggio lungo i binari del riformismo socialista, ma il Frente Amplio non sfonda al primo turno, ufficialmente si va al ballottaggio anche se le speranze per le destre sono, per fortuna, piuttosto magre.
Tabaré Vazquez ha infatti vinto il primo turno delle elezioni presidenziali, ma senza superare il 50% dei voti, dunque per conoscere il successore dell’agguerritissimo José Mujica si dovrà aspettare il secondo turno, dove Vazquez, forte del suo 47,87%, sfiderà il secondo arrivato, Louis Lacalle Pou, che alla testa del Partido Nacional ha conquistato il 30,98% dei voti. Flop catastrofico per il candidato del Partido Colorado Pedro Bordaberry, che si ferma al 13,38% abbassando il gradimento elettorale rispetto al primo turno delle scorse elezioni.
Decisivo in queste elezioni è stato il voto dei circa 300.000 giovani (su un totale di 2,6 milioni di elettori), in gran parte attratto dal Frente Amplio, e decisamente ostile al disegno di revisione costituzionale, sonoramente bocciato, proposto dai partiti Nacional e Colorado che proponeva di abbassare l’età della punibilità penale dai 18 ai 16 anni.
Dal 2005, quando ha conquistato per la prima volta la guida del paese ponendo fine all’egemonia dei due partiti di destra che governavano in alternanza da 150 anni, il Frente Amplio ha realizzato un sensazionale piano di riforme: la povertà è scesa dal 39% del 2004 all’8% nel 2014. La disoccupazione che nel 2005 era al 22% ora è al 6%; l’istruzione media è aumentata del 6–8%, soprattutto nelle zone rurali; il paese è cresciuto mediamente del 6%; i salari sono aumentati di quasi il 13% tra il 2010 e il 2013 e sono stati fatti incredibili passi avanti nel campo dei diritti civili: a partire dal diritto all’interruzione di gravidanza (penosa eredità di noi occidentali) e alla liberalizzazione del consumo della marijuana.
Ma Tabaré Vazquez non somiglia molto al paterno Mujica, ex guerrigliero tupamaro, che, alla sua età, ha dimostrato una caparbietà disarmante riguardo il perseguimento delle riforme e i piani di progresso civile. Vazquez è di una generazione diversa, più moderato e conciliatore di Pepe, ed è questo il motivo sia dei dissapori cresciuti all’interno del Frente, saggiamente ammorbiditi da Mujica alla fine della campagna elettorale, sia della flessione in termini elettorali: sebbene abbia invitato a votare comunque per non riconsegnare il paese alle destre, la sinistra radicale si è infatti un po’ sfilata dal sodalizio con Vazquez. Del resto la legge e la salute hanno impedito a Mujica di ricandidarsi anche se continuerà a guidare la lista del Movimiento de Participacion Popular (Mpp) al senato.
Nonostante questo il Frente Amplio ha conquistato la maggioranza in parlamento, e sebbene Bordaberry abbia promesso il suo sostegno a Lacalle Pou, per il secondo turno del 30 novembre abbiamo molto meno da temere. Il fronte terrà, anche in Uruguay, e noi gli facciamo l’augurio di diventare sempre più ampio.