Djokovic vince Bercy e ipoteca il n.1
Il campione serbo domina Nishikori in semifinale e Raonic in finale, si aggiudica il quarto 1000 della stagione ed è vicino a chiudere la stagione da numero uno. Domenica al via il Masters con tre esordienti. La rincorsa di Murray. Flavia Pennetta perde in tre set la finale del “masterino” ma scavalca la Errani. Wozniacki sorprende alla maratona di New York.
Stavolta non c’è stato lo spettacolo della semifinale al Foro Italico, dove Djokovic e Raonic diedero vita ad una delle più intense partite viste da queste parti negli ultimi anni. A Bercy il canadese ha ceduto le armi, tradito sin dall’inizio dal colpo che è il suo marchio di fabbrica e che lo ha portato al Masters per la prima volta in carriera. Osservando i dati della finale, per quanto possano essere indicativi in un 6-2 6-3, spicca il per lui bassissimo 65% punti ottenuti con la prima, contro l’81% di Nole che di certo non ha la sua potenza. Più logico il mortificante 37% con la seconda, frutto della superiorità del serbo nel palleggio.
Djokovic è stato perfetto dal fondo, ha commesso un terzo degli errori del suo avversario pur aggredendolo sin da subito, in un primo set quasi da tennis femminile, con entrambi i giocatori in sistematica difficoltà alla battuta. Raonic ha avuto la possibilità di riagganciarsi nel parziale avendo avuto tre consecutive palle break sul 2-4 0-40 ma le ha sprecate e da lì in avanti la partita si è snodata senza emozioni, fino al logico epilogo.
Nole tenterà di vincere il quarto Masters della carriera, in una stagione che gli ha regalato la gioia di Wimbledon ma anche due pesanti rovesci negli Slam sul cemento. Nella semifinale di Bercy ha regolato Nishikori, proprio colui che lo aveva inopinatamente eliminato in quella di Flushing Meadows.
Come Raonic, anche il giapponese esordirà nel Masters, avendo ottenuto la qualificazione venerdì in un autentico spareggio contro Ferrer, che dopo anni andrà alla O2 Arena solo da riserva. La gloria newyorchese ha regalato Londra anche a Cilic, che però da settembre si è visto poco.
Roger Federer è arrivato scarico a Bercy, dopo i successi di Shanghai e Basilea. Ha superato stentando i primi due turni per poi cadere in due set con Raonic. Il primo posto sembra essere sfuggito, ma la stagione gli regala ancora possibilità nel Masters nonché quella di conquistare a fine mese la sua prima Davis. Suo classico partner sarà Wawrinka, a sua volta in calando dopo le glorie di Melbourne e Montecarlo.
L’affannosa rincorsa di Andy Murray troverà a Londra il suo approdo. Certo è indicativo che un giocatore del livello dello scozzese sia costretto a chiedere wild card per i 250 al fine di entrare fra i migliori. A Greenwich sarà forse il terzo favorito, ma nel 2015 ci aspettiamo di vederlo lottare per gli Slam, il terreno che gli compete.
Berdych si conferma con l’ennesimo approdo al Masters, ma la semifinale persa a Bercy da Raonic gli avrà ricordato il suo titolo parigino del 2005, quando a 20 anni sembrava pronto a raggiungere traguardi da lui poi mai tagliati.
Nadal ha concluso la sua stagione, oggi si opera di appendicite e pare sfrutterà la pausa forzata per un consulto alle tormentate ginocchia. Comprensibile la volontà di privilegiare Melbourne su Londra, discutibile la scelta giocare Basilea per non rinunciare ad un lauto ingaggio.
Resta fuori dagli otto Dimitrov, simbolo di un ricambio al vertice sempre lento mentre da dietro tentano di affacciarsi Kyrgios, Thiem e Coric.
Flavia Pennetta ha perso dalla Petkovic la finale del Masters B di Sofia, competizione discutibile ma che porta soldi e punti. Grazie ad essi la brindisina chiude la stagione al numero 13, prima italiana davanti alla Errani.
Caroline Wozniacki ha regalato una grande prestazione alla Maratona di New York, da lei conclusa in 3 ore e 26 minuti. Del resto le doti atletiche non hanno mai fatto difetto alla tennista danese.