Humor nero e cattivo gusto sulla Pontina
La più grande forma d’arte del ventesimo secolo, come dice Marshall McLuhan, il più grande esperto degli effetti prodotti dalla comunicazione, è la pubblicità, ovvero l’anima del commercio, fonte di grandi promesse o bugie a seconda del punto di vista. Per raggiungere i suoi scopi da sempre ha fatto ricorso ad idee ed immagini forti e, in alcuni casi, anche estreme, tanto da mettere in allarme l’advertising e ritrovarsi al centro di polemiche e scandali; tuttavia, oramai, siamo talmente abituati a convivere con la pubblicità che quasi non vi prestiamo più attenzione, a meno che non ci si imbatta in un cartellone pubblicitario piuttosto insolito.
È il caso di quegli slogan spuntati come funghi sulla Pontina, notoriamente la strada più pericolosa d’Italia, che di recente “ospita” bizzarri messaggi (pubblicitari sì, ma al limite del grottesco e sicuramente di cattivo gusto) di un’agenzia funebre, che non possono non catturare l’attenzione dello sventurato automobilista in coda su questa arteria di collegamento con la Capitale.
L’immagine più significativa è quella di una distesa di croci bianche con a lato il claim: “Guida con prudenza…Noi possiamo aspettarti in eterno“. Uno slogan che richiama i nobili intenti della pubblicità progresso, nel quale si dovrebbero persuadere gli automobilisti a limitare la velocità e guidare con più prudenza su una strada che purtroppo ogni anno registra un numero record di incidenti. E per questo, va riconosciuto, non poteva esservi luogo più adatto per il posizionamento dei suddetti cartelloni. Ma è l’intento “didattico” (come dichiarato dagli autori) che non convince.
Onelio Tovalieri, l’amministratore della società funebre, interpellato in merito dice: “Per carità non chiamatelo slogan…piuttosto un’avvertenza, come i messaggi che compaiono sui pacchetti di sigarette. Ma con una dose di simpatia in più. Abbiamo pensato ad una serie di cartelloni per sdrammatizzare la nostra attività con una chiave più originale del solito. Sia chiaro, noi non volevamo dire ‘andatevi a schiantare che poi vi facciamo il funerale’. Semmai il contrario: noi campiamo con la morte, ma che sia per cause naturali e non per incidenti o altre violenze. Abbiamo tutti famiglia, figli che girano in motorino. E non auguriamo incidenti a nessuno. Troppo spesso i nostri operatori si trovano ad intervenire in momenti strazianti proprio lungo le strade: preferiremmo non farlo”.
Tovalieri, oltre ad agire in controtendenza con l’economicità di certi servizi, che in periodo di crisi suscita un sicuro interesse, ha una visione personale di quella che può essere la “simpatia” che un cartellone pubblicitario può suscitare e trasmettere, d’altronde il suo mestiere potrebbe anche giustificare questa sorta di humor nero e gusto per il macabro. Eppure, ci chiediamo, se effettivamente ci possa essere qualcosa di didascalico in un tale messaggio, per di più accompagnato da un’immagine così eloquente. Come per tutte le comunicazioni potremmo cimentarci a trovare diverse chiavi interpretative, tra le quali spiccherebbe quella data dal Tovalieri stesso, ma il cittadino medio, quello che percorre la Pontina tutti i giorni, magari per lavoro, difficilmente si è fatto una risata davanti a questo campo di croci bianche, e da buon italiano, memore della nostra bella e variegata cultura popolare, deve essersi cimentato in superstiziosi scongiuri di ogni tipo.
Nonostante le intenzioni di sollevare un polverone non fossero lo scopo di quest’agenzia (ipse dixit), è ovvio che almeno un obiettivo, quello principe, lo abbiano raggiunto: attirare l’attenzione e far parlare di sé. Parafrasando Oscar Wilde ne Il ritratto di Dorian Gray, potremmo dire “Nel bene o nel male, purché se ne parli“, tanto siamo ben consapevoli che questo è diventato il motto con cui si giustifica la comunicazione più volgare, quella che probabilmente, ahinoi, ci resta più impressa. Infatti, nel momento in cui si solleva il famoso “polverone” su qualcosa, tutti si accaniscono, nel bene o nel male, a parlarne, a dire la loro, ed ecco che scatta il meccanismo e lo scopo della trappola pubblicitaria.
Twitter: @Claudia78P