Genova e le “promesse” di Renzi

In questi giorni, la città di Genova è “letteralmente” messa in ginocchio. La situazione meteo come riportano quasi tutti i quotidiani e i telegiornali è degenerata creando una vera e propria allerta.

Matteo Renzi ha esortato i genovesi a non mollare e ha promesso di “non lasciare soli” i cittadini. Quella della tremenda alluvione che ha colpito il genovese, dopo il nubifragio che si è abbattuto sulla città, è una vicenda gravissima. Ancora più grave se si pensa che oltre al danno ambientale, si tratterebbe di una vicenda che probabilmente, come sempre si vede ultimamente in Italia, poteva essere evitata, o meglio contenuta. Il presidente ha espresso vicinanza alle famiglie delle vittime e solidarietà ai commercianti. La paura più grande, infatti, è anche la minaccia dello “sciacallaggio”.

Il governo ha messo al centro delle sue questioni da risolvere, in primis, questo “dissesto idreogeologico”, che a causa di scelte burocratiche “ritardatarie” è sfociato nel disastro ambientale, ma d’altronde sembrerebbe che in Italia la burocrazia e i suoi tempi valgano solo per i cittadini, ma non per le opere di prevenzione. In molte vicende ambientali, purtroppo emergono fenomeni difficili e sconcertanti, come il fatto che le opere pubbliche, anche in questo caso, siano state bloccate da “strane forme” di burocrazia. Tutto ciò porta alla non prevenzione di danni irreversibili urbanistici e ambientali, che nella maggior parte dei casi implicano anche delle vittime.

Guardando le chiamate ai telegiornali fatte dai cittadini al 118, ritrovati all’improvviso nella piena dell’acqua e del fango, nessuno si pone il problema che, con molta probabilità, neanche verranno mai risarciti per la loro macchina o in alcuni casi per i danni subiti alle loro abitazioni. Bisognerebbe da buoni cittadini confidare nelle “promesse” di Renzi che tra l’altro in merito alla tragedia ribadisce: “Non è detto che sia stata la mancanza di quell’opera pubblica  l’unica causa di ciò che è accaduto”. La priorità del governo è, dunque, quella di sbloccare le opere pubbliche, o così sembrerebbe. La pioggia ha fatto straripare il torrente Torbella, direi a questo punto non arginato, che attraversa il popoloso quartiere di Rivarolo. La tensione tra i cittadini ha portato anche ai primi episodi di aggressione verso la polizia municipale. Renzi, dal canto suo, rimane in continuo contatto con il capo della protezione civile Gabrielli. Bisognerebbe mettersi nei panni dei cittadini che solo tre anni fa hanno subito le stesse tragiche conseguenze, con l’alluvione del 2011, e, anzichè prevenire, hanno avuto la conferma di come le “false” promesse del governo fossero tali. Speriamo questa volta Renzi le mantenga…

alluvione

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