Fedez scrive l’inno del M5S e due del Pd lo vogliono fuori da X-Factor
Fedez ha alzato non poche polemiche dopo aver inciso l’inno del Movimento 5 stelle. L’aver espresso così esplicitamente la sua opione politica gli è costato l’accusa di vilipendio e una richiesta per la sua espulsione da X-Factor.
Fedez ha conquistato sin da subito il pubblico con le sue canzoni ironiche e irriverenti. Nel 2012 agli Mtv Hip Hop Adwars vince il premio “Song of The Year” con il suo singolo “Faccio Brutto” e il suo penultimo disco “Sig. Brainwash- L’arte di accontentare” diventa triplo disco di platino nel 2014. A coronare questa carriera ormai decollata arriva la richiesta di essere uno dei giudici di X-Factor nell’ottava edizione accanto a Victoria Cabello, Morgan e Mika.
In molte sue canzoni Fedez ha detto la sua senza troppi giri di parole, ma sembra che questa volta la sua “sincerità” gli potrebbe costare la poltrona da giudice a X-Factor. Il cantante ha inciso l’inno del Movimento 5 stelle, lanciato sul blog ufficiale di Beppe Grillo. “Non sono partito” – questo il titolo della canzone- esorta a partecipare al raduno del 10, 11 e 12 ottobre a Circo Massimo e contiene espliciti riferimenti al presidente della Repubblica, infatti durante un inciso recita :” Caro Napolitano te lo dico con il cuore o vai a depositare oppure passi il testimone! Dove sono i nastri dell’inchiesta? Si dice che Nicola Mancino scriva meglio con la destra”. Il chiaro riferimento al processo Stato mafia, ha scatenato molte polemiche portando l’onorevole Stefano Pedica ad accusare il cantante di vilipendio al Presidente della Repubblica. Il rapper ha risposto così all’accusa dell’esponente del Pd:” Oggi (l’onorevole) Stefano Pedica- scrive Fedez- ha avuto l’ardire di accusarmi di vilipendio per il testo di ‘Non sono partito’; mi viene proprio da ridere. Tralasciando il fatto che il reato di vilipendio implica un’offesa e che gli unici a sentirsi offesi dalle istituzioni sono i cittadini, mi chiedo come il fatto di augurarsi che il Capo dello Stato si presenti spontaneamente a deporre su una questione così delicata come la trattativa stato-mafia possa essere considerato un reato. A meno che non si ripristini la censura e tutto ciò che non è allineato con il potere venga etichettato come diffamatorio e tutto ciò che non è allineato con il potere venga etichettato come diffamatorio. Ma il punto è un altro, ed è che la nostra classe politica sembra più concentrata a fare interrogazioni parlamentari su una partita di calcio e a condannare i testi di un “rapper” piuttosto che dedicarsi ad analizzare i veri problemi del paese. Non sono intimidito, si è solo passati dal metodo “Boffo” al metodo “Goffo””. La risposta di Fedez è stata molto diretta, mostrando sicurezza e lanciando un’altra frecciatina alla classe politica italiana. Beppe Grillo sul suo blog ha difeso il rapper scrivendo:” Fedez è un artista libero. Il Pd non cerchi di imbavagliarlo o di intimidirlo”.{ads1}Ma le polemiche non sono finite qua, due deputati del Pd– Federico Gelli ed Ernesto Magorno- hanno fatto richiesta a Sky di prendere posizione circa la presenza di Fedez a X-Factor. “Sarebbe interessante sapere come sia giudicata da Sky, che ha mostrato sempre grande equilibrio ed equidistanza nel rapporto con la politica, l’affiliazione pubblica di Fedez al Movimento 5 stelle, visto che il rapper è uno dei volti di punta dell’emittente satellitare come giudice di X Factor. La decisione di Fedez di scendere in campo in politica, come autore dell’inno ufficiale della manifestazione di Beppe Grillo e del suo partito al Circo Massimo, può creare certamente uno scollamento con l’immagine sempre imparziale di Sky.” Queste le parole dei due parlamentari, Fedez su Facebook ha ribattuto così :” Apprendo ora che due esponenti del PD hanno fatto esplicita richiesta a SKY di prendere posizione riguardo al mio ruolo e alla mia presenza nel programma di X Factor per aver espresso un’opinione politica al di FUORI da tale contesto. Io non sono a X Factor per fare propaganda e mai l’ho fatta, ma da cittadino ho le mie idee politiche e non ho nessun motivo per tenerle nascoste, il fatto che per averle espresse si chieda la mia testa ci riporta indietro di 60 anni alla censura e al fascismo.”