Italia in subbuglio per l’unione tra gay
Non è stato un evento privo di conseguenze quello derivante dalla decisione, da parte di Alfano, di annullare i matrimoni gay tra italiani contratti all’estero. L’Anci, infatti, Associazione Nazionale Comuni Italiani, rappresentata da Piero Fassino, si sta attivando per fare in modo di colmare il vuoto legislativo che circonda la delicata questione.
E proprio Piero Fassino, sindaco di Torino e presidente dell’Anci, ha concretizzato questo concetto mandando un messaggio diretto a Matteo Renzi e ad Angelino Alfano, chiedendo loro un incontro volto a definire meglio una situazione che, alla fine, “la legge riconosce in capo agli enti locali”. E molti sindaci stanno seguendo le orme “liberali” di Fassino, perseguendo lo scopo di garantire il rispetto dei diritti civili. Esempi pratici sono personificati da Enzo Bianco, primo cittadino di Catania, da quello di Livorno, Messina, Bologna, Pescara e Milano, con Giuliano Pisapia che ha trascritto sette matrimoni tra omosessuali contratti all’estero. C’è da dire però che qui ognuno agisce a modo suo e, allo stesso modo, ognuno rimane irremovibile nella sua posizione. C’è infatti chi attua da liberale rivoluzionario, come appunto Pisapia, e chi invece si dimostra fedelissimo verso la tradizione, come per esempio Alfano, che ribadisce il rifiuto di qualsiasi disobbedienza civile. Ma anche come il Comune di Grosseto, che ha eseguito la sentenza della Corte d’appello di Firenze che, a sua volta, aveva accolto il ricorso della procura contro la trascrizione di un matrimonio gay svoltosi all’estero. Di fronte a questo caos idealistico è quindi raccomandabile seguire il consiglio di Fassino: colmare il vuoto legislativo sull’unione tra gay.