Gli smartphone sono ormai una parte importante della vita di una persona, anzi forse è l’oggetto più intimo che ognuno possiede. Ci sono le foto di eventi importanti, ricordi, messaggi di lavoro, quasi tutta la vita di una persona passa per il suo device mobile. E se questa stessa vita potesse essere salvata da questi dispositivi? Ora è possibile grazie ad un applicazione.
Ora come ora il mercato delle applicazioni è sempre più in espansione, ne nascono tantissime e di tutti i tipi e per tutte le esigenze. Naturalmente alcune sono utili, altre solo divertenti. In questo caso, Save Me Pro fa parte sicuramente della prima categoria. L’applicazione nasce dalla mente geniale di un bambino di dodici anni, Dylan Puccetti, residente a Galveston, Texas. Bravo a scuola nelle materie scientifiche, questo prodigio dell’informatica ha già all’attivo un altro brevetto. Quando era in quinta elementare ha inventato un dispositivo per insegnare ai giocatori di baseball il lancio perfetto. L’applicazione Save Me Pro, però, potrà salvare delle vite. L’idea è nata quando Puccetti ha appreso la storia di una ragazza della sua città, Jessica Cain, che nel 1997 è scomparsa senza lasciare tracce e mai ritrovata. In cosa consiste precisamente? La prima cosa da fare è scaricare l’applicazione, da uno dei due store per eccellenza Google Play o Apple, e registrarsi al servizio. Una volta effettuato il login si potranno inserire tre numeri di telefono che verranno contattati in caso di emergenza. A questo punto se ci si trova in pericolo bisognerà solo premere per otto volte consecutive il tasto di accensione del proprio smartphone, l’applicazione si attiverà e manderà un messaggio ai tre numeri memorizzati. Il testo del messaggio potrà essere personalizzato a seconda della persona che si contatterà nella sezione “edit emergency text”. Il dispositivo vibrerà una volta che è stato inviato il messaggio e arriverà una notifica silenziosa dell’avvenuta ricezione dell’allarme ai contatti selezionati. Esiste anche una versione a pagamento di questa applicazione che in più ha la possibilità di accedere al servizio Gps e così permettere ai propri contatti di localizzarti.
Tra le applicazioni che hanno un’utilità simile a quella di Save Me Pro rientrano tutte quelle nate per cercare di far sentire più sicure le donne. Nella cronaca odierna sono tanti i casi di stupro, omicidio, aggressione che hanno per protagoniste rappresentanti del sesso femminile. Proprio perché con gli smartphone ora è tutto più veloce anche chiedere aiuto diventa più facile. Alcuni esempi sono le app “Siamo Sicure!” e “Scream Allarm!” che con un semplice click emette un suono acuto per spaventare qualsiasi male intenzionato. Mentre applicazioni come Bsafe e Nirbhaia invia un messaggio ad una rete di contatti, indicando anche il luogo in cui ci si trova e in più si può documentare l’aggressione con un video o l’audio. Lo smartphone si trasforma da oggetto “ludico” in vero salva-vita.

Fonti: SaveMePro.com, The Next Digit

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