Sono scomparsi nel nulla da quattro giorni, senza lasciare nemmeno una traccia: cinquantasette studenti non hanno fatto ritorno alle loro case dopo aver manifestato contro la riforma dell’Istruzione. Venerdì 26, a Iguala centinaia di giovani erano scesi in piazza per protestare, ma la repressione della polizia è stata violentissima: dopo una sparatoria in autostrada, erano sei i cadaveri a terra ed venticinque persone risultavano ferite.A manifestare erano gli studenti della Scuola normale rurale di Ayotzinapa, che per protestare contro quelle che considerano misure discriminatorie in favore degli studenti delle città e contro la riforma dell’istruzione in generale hanno sequestrato tre autobus a scopo dimostrativo. Per i sei omicidi, sono stati incriminati, già 22 agenti di polizia, ma ora le ricerche si concentrano sui 57 studenti volatilizzatisi dopo gli scontri: nonostante ricerche a tappeto e posti di blocco disseminati per tutto lo Stato, ancora non se ne è trovata traccia, e ci si interroga sul ruolo che può aver avuto la polizia nella scomparsa.Il procuratore generale, infatti, ha spiegato chiaramente che una delle piste dell’inchiesta riguarda quelle che vengono definite «sparizioni forzate», ovvero rapimenti da parte delle forze di sicurezza.

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