Sono gravi le accuse all’Europa del rapporto «Vite alla deriva: rifugiati e migranti in pericolo nel Mediterraneo», pubblicato ieri da Amnesty International. Accuse pesanti, che testimoniano una situazione drammatica. John Dalusen, respondabile Amnesty per l’Europa e l’Asia centrale se la prende con la «vergognosa mancanza d’azione» dei paesi dell’Unione Europea, che avrebbero contribuito all’aumento delle morti nel Mediterraneo. Nell’ultimo anno sono annegati oltre 2.500 migranti, «la linea invalicabile», dice la Ong, «è “salvare le vite umane nel Mediterraneo”», mantenendo Mare Nostrum o sostituendolo con un’iniziativa congiunta europea. Su Frontex, però, ci sono molti dubbi, perchè con l’arretramento della frontiera del monitoraggio, dice ancora Amnesty, «è inadeguata e insufficiente». L’associazione è preoccupata «perchè un’operazione che sta funzionando ha intenzione di chiudere i battenti, mentre Triton [Frontex Plus, n.d.a.] non ha per ora i requisiti per far fronte alla situazione». 

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