Pensioni: i chiarimenti dell’ Inps
A circa due anni di distanza dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del D.l. 201/11 – il cd decreto “salva Italia” – l’INPS, con la circolare n. 86 di giovedì 3 luglio 2014, ha fornito dei chiarimenti in merito all’armonizzazione dei requisiti di accesso alla pensione da parte di quella schiera di lavoratori già iscritti a forme diverse dall’assicurazione generale obbligatoria.
Tra i soggetti interessati vi sono coloro che, già dall’inizio del 2014, risultano essere iscritti al Fondo spedizionieri doganali e che dal 1 gennaio possono accedere alla pensione con 66 anni e 3 mesi, piuttosto che i canonici 65. A questi soggetti viene estesa la possibilità di ricorrere alla “totalizzazione nazionale”, cumulando così i versamenti effettuati presso le diverse gestioni per conseguire la pensione.
Alcune modifiche di particolare rilievo riguardano anche i prepensionamenti dei lavoratori poligrafici che, a differenza di quanto stabilito in precedenza, non potranno più accedere ai trattamenti pensionistici con 32 anni di contribuzione ma, a decorrere dal 2014, dovranno avere almeno 35 anni di contribuzione. Tale requisito subirà l’incremento di un anno ogni biennio, sino ad adattarsi a 37 anni di contributi versati nel 2018. Tali requisiti, inoltre dovranno essere aggiornati alla speranza di vita, derivandone che nel biennio 2014-2015 occorreranno almeno 35 anni e 3 mesi.
L’INPS precisa inoltre che per accedere al prepensionamento possono essere utilizzati anche eventuali contributi versati presso stati esteri, in ossequio a quanto stabilito dalla regolamentazione della Comunità europea in materia.
Tali nuovi requisiti non potranno essere richiesti a quei lavoratori collocati in casa integrazione guadagni straordinaria sulla base di accordi sottoscritti entro e non oltre il termine perentorio del 31 agosto 2013.
Per il personale viaggiante di sesso femminili addetto ai pubblici servizi di trasporto, il vecchio requisito dei 55 anni contributivi, subirà una riparametrazione, facendo salire a 58 anni e 9 mesi di contribuzione. Tale incremento sarà applicato anche al personale maschile che vedrà aprirsi le porte della “pensione” solo con 61 anni e 3 mesi di contribuzione.
Diversificati , invece, risultano i requisiti contributivi richiesti ai lavoratori del Fondo dello spettacolo e sportivi professionisti. per tutti gli appartenenti al gruppo ballo, vengono richiesti almeno 46 anni e 3 mesi. Per gli attori, direttori d’orchestra, figurazione e moda il trattamento pensionistico non potrà essere erogato se non dopo il raggiungimento dei 64 anni e 3 mesi di contribuzione. In tale ambito per le lavoratrici di avrà un incremento di un anno ogni biennio sino ad arrivare a 64 anni e 3 mesi dal 1 gennaio 2022, requisito quest’ultimo, da aggiornare ai futuri adeguamenti legati alla speranza di vita.
Infine, agli sportivi professionisti servono 53 anni e 3 mesi per gli uomini e quattro anni in meno per le donne. Si evidenzia che, ad ogni modo, dal 2022 il requisiti sarà unificato a 53 anni e 3 mesi, oltre le speranze di vita.