Convegno Microcinema, un successo a Venezia
“Cinema. Passato, presente e futuro. Di che tempo sei?. Dal 70 mm imponente di ‘2001 a Odissea nello spazio’ al nuovo spettacolare IMAX di Transformers4. La fine di un vero cinema o il futuro di un nuovo cinema?”. Un convegno, giunto alla sua ottava edizione, che è stato tra i più apprezzati e seguiti tra tutti gli eventi in cartellone, tra tutti quelli presenti alla settantunesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. L’evento, é stato organizzato da Microcinema con il patrocinio del MiBACT – Direzione generale per il cinema, Anica e Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. A prendere parte attivamente all’evento: Lionello Cerri, presidente Anec; Francesca Cima di Indigo Film nonchè Presidente dei Produttori italiani; Luigi Lonigro, Direttore divisione 01 – RaiCinema nonchè vice presidente dei Distributori; Andrea Occhipinti, presidente Lucky Red e presidente coordinatore dei Distributori Cinematografici Italiani. A Roberto Bassano, amministratore delegato di Microcinema, dunque il padrone di casa, è spettato il compito di dar vita al consueto discorso introduttivo, cogliendo l’occasione per presentare al pubblico il settimo volume della collana I quaderni di Microcinema, intitolato “Memoria e gloria”: “Cento anni fa con l’avvento della prima guerra mondiale il cinema entrava prepotentemente nella quotidianità contemporanea e non solo per ragioni propagandistiche. Oggi noi di Microcinema siamo lieti di dare spazio al lavoro di tutti gli operatori del settore della distribuzione cinematografica in un incontro che ormai diventato un appuntamento annuale”. Silvana Molino di Microcinema ha toccato un’altra questione: “Quentin Tarantino ha recentemente dichiarato che con il digitale il cinema è morto. Si tratta solo di una provocazione o è una questione seria?”. Immediata e decisa la risposta di Francesca Cima: “Tarantino fa provocazioni con cui io non mi trovo d’accordo: noi produttori ci confrontiamo con il digitale da più di trent’anni. Il digitale aiuta soprattutto in fase post produzione: il vero problema del futuro è quello di salvaguardare i consumi in sala e di potenziare allo stesso tempo il consumo del digitale”. Degno di nota, anche l’intervento di Giovanni Dolci che ci ha tenuto a specificare che non si tratta di un problema di libertà artistica: “Il cinema e vivo e vegeto. Imax supporta sia la produzione digitale sia quelle in pellicola 70mm. Per fare un esempio: Transformers4 di Michael Bay è stato girato in digitale mentre Interstellar di Christopher Nolan non è stato realizzato in pellicola 70mm”. E’ stata poi la volta dell’intervento di Luigi Lonigro, che ha dichiarato: “I vantaggi del digitale per l’industria sono indiscutibili, abbiamo lavorato fianco a fianco, esercenti e distributori, per portare a compimento la digitalizzazione delle sale italiane. Ora serve la multiprogrammazione per una vera rinascita del cinema in Italia”.
Non sono mancate le polemiche. Lionello Cerri ha infatti dichiarato: “Purtroppo se si escludono alcuni tentativi dei multiplex, una vera multiprogrammazione non esiste ancora. Siamo stufi di sentirci dire che non ci sono abbastanza sale che quelle che esistono sono obsolete”. Pronta, in conclusione, la replica di Andrea Occhipinti: “Ma prima la multiprogrammazione era fisicamente impossibile. La smaterializzazione dei supporti, la flessibilità, la durata della qualità del film nel tempo sono solo alcuni degli innumerevoli vantaggi apportati dalla rivoluzione digitale al mondo della distribuzione cinematografica”.