Libri: l’audacissima storia di Marsullo

Bande rivali, missioni segrete, inseguimenti rocamboleschi, nottate tra amici che durano fino all’alba, orge, spacci, eclatanti gesti d’amore; e ancora, ribellione e amicizia sopra ogni cosa. Libri così si sono già visti. Ma cosa succederebbe se tutti i personaggi della storia fossero over 70?

Il nuovo libro di Marco Marsullo, giovane autore che ha esordito lo scorso anno con Atletico minaccia Football club, ha un titolo che non passa inosservato: L’audace colpo dei quattro di Rete Maria che sfuggirono alle Misaribili Monache (collana Stile Libero di Einaudi). L’audacia non manca nella storia e nello stile del racconto; e non manca, soprattutto, al gruppo col nome da supereroi che programma una fuga e una grande avventura, ben oltre alle abituali operazioni FDF («a rischio Frattura del Femore»). Quelli che vogliono diventare «i quattro di Rete Maria» sono degli anziani signori ospiti (o, secondo la definizione per loro più esatta, «prigionieri, ostaggi, scudi umani») di una casa di riposo gestita dalle suore del fantomatico ordine di Santa Lavinia d’Oriente, le «miserabili monache», appunto, o MM come vengono chiamate dai nostri amici amanti delle sigle in codici. Agile, ex autista di bus di 74 anni, che «ha la prostata grande come la Danimarca» e odia «quasi tutto quello che c’è sulla terra»; Brio, combattivo e sempre pronto a «far brillare» qualcuno o a colpire con la sua fionda con precisione da cecchino, nonostante il Parkinson; Guttalax, occhi dolci e sempre sorridente, «un uovo di Pasqua con dentro la felicità» incapace di farsi odiare e con forti problemi intestinali; Rubirosa, spagnoleggiante playboy, consumatore abituale di Viagra per essere sempre pronto all’occorrenza e conquistatore di donne rigorosamente ultrasessantenni.

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Sono loro i quattro avventurieri che, sfidando la stanchezza della fine della vita e contro ogni ragionevole idea di come si possa passare la vecchiaia in serenità, raccontano, tramite la voce di Agile, delle loro sfide quotidiane fatte di scontri contro la banda rivale per il potere sulla villa, di battaglie dei Pitali, di trovate per stare il più a lungo possibile con la dottoressa che una volta al mese fa loro il check-up completo e di commerci illegali per portare dentro alla villa cuscini a cuore, panini all’olio o carte da gioco incendiarie. Soprattutto, però, ci raccontano il loro grande piano segreto: approfittare di una gita organizzata dalle monache per la beatificazione di Giovanni Paolo II e scappare al loro controllo, per andare nella sede di Radio Maria, catturare Padre Anselmo da Procida e recitare il rosario delle 18 al posto suo e senza la sua insopportabile zeppola. È un’ultima soddisfazione, un’«occasione per prendersi qualcosa senza dover chiedere il permesso» e, per uno dei quattro, un’inaspettata e segreta possibilità di rifarsi di una sofferenza d’amore giovanile.

Con un’ironia amara, una buona dose di cinismo e un linguaggio sfacciatamente umoristico, seguiremo i quattro vecchietti a Roma, a inseguire il loro piano perfetto, ma pronti a modificare tutto per un sogno d’amore; a girare finalmente soli, lasciandosi scappare qualche attimo di euforica emozione prima di ricorreggere il tiro e riprendere l’abituale contegno burbero. Con le stesse movenze che hanno quelle serie televisive americane in cui in ogni puntata si fa la parodia di immagini e linguaggi dei vari generi cinematografici, vedremo i quattro eroi protagonisti di tante scenette, fino all’epica battaglia da gringos a scopone, al debutto nell’alta società romana e al grande scontro armato, tra ostaggi e trincee di colonne, contro l’esercito messo su dal rivale storico. C’è anche un’estrema tenerezza (che senz’altro farebbe arrabbiare Agile: «Odio quei tipi che quando ti guardano sorridono come se avessero visto un cucciolo di Labrador. Che cazzo ci avete da sorridere? Sono vecchio, cosa c’è di tenero? Se contate fino a trenta, forse muoio pure») nel vedere i quattro vecchi che riscattano i loro sentimenti: il coraggio, l’amore, la condivisione e soprattutto l’amicizia, vero motore della storia dall’inizio. «Gli amici non li scegli, chi dice il contrario non conosce la differenza tra una scelta e una fortuna. Una fortuna si trova e basta. A poter scegliere non mi sarei ridotto a farmi dosare gli zuccheri da un’équipe di monache, ve lo assicuro. Eppure proprio qui ho trovato loro», dice Agile. Solo arrivando alla fine del libro si scoprirà l’insegnamento di questi nonni pirata. 

Marco Marsullo, L’audace colpo dei quattro di Rete Maria che sfuggirono alle Miserabili Monache, Einaudi Stile Libero, 216 pp., € 16,50 – Scheda libro: www.einaudi.it

Twitter: @CardinaliRob

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