Il Rompiballe a teatro fino al 20 gennaio

La Sala Umberto di Roma ospita in anteprima nazionale Il Rompiballe, un capolavoro della drammaturgia comica mondiale di Francis Veber. In questa versione, diretta da Andrea Brambilla (in arte Zuzzurro), troviamo due interpreti d’eccezione: Gian Marco Tognazzi e Bruno Armando. Una commedia esilarante in grado di regalare al suo pubblico una serata all’insegna dell’allegria e delle risate.

In una stanza d’albergo di un paesino francese, Ralph (Bruno Armando), killer professionista, si prepara ad affrontare la missione più importante della sua vita ma viene ostacolato da un perfetto sconosciuto, Francois Pignon (Gian Marco Tognazzi), che sostiene di aver prenotato la sua stessa camera. Con il suo buffo aspetto e una parlantina tipica del rappresentante, Pignon addosserà al killer, già fin troppo indaffarato ad architettare il suo colpo, tutte le sue frustrazioni e manie.

Un grande Gian Marco Tognazzi nei panni di Pignon: un uomo bruttino, con pochi capelli e grandi occhiali, rappresentante di “biancheria da dosso”. Indossa un abito elegante di tessuto di alpaca, grigio come il suo umore e un solo tocco di colore che spunta dalla cravatta a righe. Lasciato dalla moglie che lo considera un “tristanzuolo“, una schiappa, si trova nella cittadina francese per cercare di riconquistarla. Il fascino di questo personaggio è il suo essere estremamente sicuro di sé e della solidità del suo matrimonio da non rendersi conto delle continue gaffe che commette, una dopo l’altra, rasentando il patetico. Infondo Francois è un bambinone, un ingenuo, che crede di aver trovato in Ralph (di cui ignora l’identità) il suo migliore amico. Pignon sbaglia i tempi, i modi e sbaglia pure a crearsi un’opinione su chi lo circonda, a partire dalla moglie. Louise Pignon (Stella Egitto) è una donna piacente ma depressa, scontenta della vita trascorsa col marito e alla continua ricerca di emozioni forti, che puntualmente la deludono. Dice di adattarsi al suo uomo, come tutte le donne, in realtà non fa altro che scappare dalle situazioni tristi per ritrovarsi in altre ancora più tristi, anzi tristanzuole. Questo singolare aggettivo racchiude l’essenza dell’opera: rappresentare, attraverso le azioni quotidiane, una forma di realtà che per molti sembra non esistere, tanto sembra forzata.

Accanto a Tognazzi, il “killer” Bruno Armando: brillante e geniale nel cambiare il timbro di voce con la velocità di un trasformista. Accompagnato da una bravissima Stella Egitto, un Fausto Sciarappa nei panni dello strizzacervelli e dal poliedrico Renato Marchetti, il duo comico è riuscito a trasformare una sceneggiatura statica e molto semplice nella stanza d’albergo più pazza di sempre. La commedia non è mai noiosa e, grazie ai diversi colpi di scena e alle battute divertenti, è adatta ad un pubblico di tutte le età. Uno spettacolo da non perdere: affrettatevi, avete tempo fino a domenica 20 gennaio

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