#Ciaovacanze e via alle riforme
Si ritorna a lavoro e #ciaovacanze. Questo l’hashtag composto dal nostro “compagno di sventure” Matteo Renzi lunedì mattina, affacciandosi da Palazzo Chigi, come per dire noi siamo pronti, o quasi. Una data ufficiale, intanto, è fissata, ed è quella del 29 agosto, quando avrà luogo il primo Cdm dopo la pausa estiva e la suspance è molta, soprattutto per noi cittadini, visto che non si è ancora capito bene dove il nostro governo voglia andare a parare.
Ciò che è noto è il piatto ricco di provvedimenti che l’esecutivo dovrà approvare in questo prossimo e fatidico venerdì: riforma della giustizia, riforma della scuole e Sblocca Italia. I presupposti sembrano buoni e i programmi, almeno per quello che ci è dato sapere, tanti. E quello che fa più gola sembra proprio essere lo Sblocca Italia, principalmente rispetto alla specifica dello sblocca cantieri e dello sblocca comuni. Il termine sblocca può già aiutare a dare sfogo all’immaginazione comune rispetto al nocciolo della questione, ovvero estrarre dalle sabbie mobili dell’immobilità le minime prospettive di futuro del nostro Paese. Lo sblocca cantieri prevede di sbloccare, appunto, i lavori su 14 infrastrutture individuate dal governo e per le quali sono già stati stanziati 30,404 miliardi di euro; per quanto riguarda i comuni, invece, il decreto affronterà questioni procedurali volte a snellire la burocrazia degli enti comunali per velocizzare opere già finanziate. Previsti poi interventi di potenziamento delle infrastrutture autostradali e di manutenzione di strade e ferrovie. Tutto questo con il risultato di aumentare posti di lavoro, non senza prima aver stanziato ingenti risorse dai vari fondi, europei e ministeriali.
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Ma se quello che fa più gola è lo Sblocca Italia, il provvedimento più delicato dal punto di vista politico è rappresentato dalla riforma della giustizia che, proprio per la sua importanza e per le polemiche al riguardo, verrà spacchettato. Il 29 agosto infatti si deciderà rispetto alla giustizia civile: con i provvedimenti per arrivare alla sentenza di primo grado in un anno e allo smaltimento dell’arretrato, per creare corsie preferenziali per la famiglia e le imprese, per dare tempi certi agli operatori economici sul recupero dei loro crediti. Sarà incentivato il ricorso agli arbitrati, alla mediazione e alla rapida soluzione delle controversie. Pronta – tra i provvedimenti più attesi – anche la revisione della responsabilità civile dei magistrati che, sul modello europeo, potranno essere chiamati a rispondere dei loro errori in via indiretta, dallo Stato, con una rivalsa fino al 50% del loro stipendi. Più difficile l’intesa sui punti della riforma penale: si lavora ancora sui nodi prescrizione, criminalità economica e intercettazioni che sono, poi, i punti focali sui quali la Lega e il M5S hanno avuto da ridire considerandoli le vere priorità. Molto dubbiosa infatti la loro partecipazione al cdm di venerdì. Altro tasto importante e dolente allo stesso tempo è la questione scuola. Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, parlando al meeting di Cl ha illustrato le linee guida del “pacchetto scuola” e, tra gli obiettivi principali, compaiono l’eliminazione del precariato e un maggior riconoscimento del merito degli insegnanti. Come sarà possibile tutto ciò? “Ragionare in termini di organico funzionale e non di diritto. Il governo vuole andare verso l’abolizione dell’attuale sistema delle supplenze”. Queste le parole del ministro dell’Istruzione che hanno dato adito a moltissime supposizioni, visto che maggiori dettagli non ha voluto darne.