Chi Conte ferisce di Allegri perisce
La faccenda era sempre più chiara: le ambizioni di Conte non coincidevano più con quelle della società. Impossibile per Conte ripetere l’ impresa scudetto degli anni precedenti, ancor più difficile vincere in Europa, specialmente se la società non è disposta a spendere grandi cifre, facendosi soffiare Iturbe proprio dalla Roma, principale antagonista in Italia.
Con l’ addio di Conte, la Juventus dovrà partire da zero con Allegri in panchina, pochi soldi a disposizione, ed una Roma sempre più forte con la quale scontrarsi. Sicuramente molti tifosi bianconeri si sentiranno traditi dalla scelta di Antonio Conte di abbandonare la panchina della Juventus. Il dolore provocato dalla consapevolezza che si sia concluso un ciclo vincente, porterà molti tifosi a giudicare quasi immorale la scelta dell’ allenatore salentino. Eppure Conte era stato già abbastanza chiaro dopo la vittoria del terzo scudetto consecutivo. La squadra era stata spremuta sia fisicamente che mentalmente, i giocatori avevano dato tutto per la maglia bianconera. Era arrivato il momento di cambiare, di fare il salto di qualità necessario per vincere anche in Europa, con l’ aggiunta di grandi nomi, un modulo alternativo che preveda una difesa a quattro, e degli esterni per metterlo in pratica. Ergo: tanti soldi da investire. Soldi che, evidentemente, la società non è disposta ad investire.{ads1} Si parlava quindi di “non fare il passo più lungo della gamba”, di costruire nel tempo una squadra che possa affermarsi anche in Europa, ma anche di possibili acquisti del calibro di Morata, Iturbe, Sanchez, Nani. Tutti sfumati. La squadra però si nel frattempo si è già radunata, il lavoro da fare era tantissimo e Conte non ancora non aveva a disposizione gli acquisti sui quali costruire la nuova Juventus. Una situazione inaccettabile per un uomo ambizioso come Conte. La rescissione consensuale è stata solo una logica conseguenza. Una mossa, se vogliamo, quasi “prandelliana”, visto che per Conte già si vocifera il posto sulla panchina azzurra. In ogni caso, se la Juventus non ha i mezzi per mantenere le promesse fatte al tecnico salentino, l’ addio di Conte è stato più che legittimo e se c’è stato un tradimento, di certo non è il suo.
I postumi del divorzio tra Conte e la Juventus però non sono pochi. A dare il colpo di grazia ai bianconeri è stata proprio la Roma, che approfittando della situazione, ha letteralmente soffiato Iturbe alla Juventus andando così a costituire una rosa di altissimo livello. Un’ autentica mazzata, se si pensa che Marotta era in trattative con il Verona da almeno un mese. A fronte di questo smacco inflitto dai giallorossi, ironia della sorte, c’è stata la scelta della Juventus: Massimiliano Allegri è il nuovo allenatore bianconero. Proprio lui, che un anno fa ha rischiato di sedere sulla panchina di una Roma a dir poco disastrosa, ma che per fortuna gli ha preferito Rudi Garcia.
Allegri a Torino dovrà fare i conti con una squadra scarica e demotivata, una tifoseria avversa ed una società che non potrà garantire acquisti troppo onerosi. Se tutto questo non fosse abbastanza, ricordiamo anche che Allegri è l’ uomo che regalò Pirlo alla Juventus (facendogli vincere 3 scudetti) perché “troppo lento” per giocare davanti alla difesa. Considerando la leadership di Pirlo all’ interno dello spogliatoio, sarà curioso vedere come il tecnico agirà per gestire il rapporto con il regista bianconero, in attesa di capire anche se partirà uno tra Pogba e Vidal, quest’ ultimo corteggiato dal Manchester United che, a differenza dei bianconeri, ha tantissimi milioni da spendere. Alla Roma quest’anno 85 punti potrebbero bastare.