Germania: un trionfo atteso 24 anni

1954, 1974, 1990 e 2014. Per la quarta volta nella storia, la Germania ha scritto il proprio nome nell’albo d’oro del campionato mondiale. A 24 anni di distanza dall’ultimo successo, i tedeschi sono tornati sul tetto del mondo superando la stessa avversaria, l’Argentina, con lo stesso risultato, 1 a 0.

Nel 1990 fu il calcio di rigore trasformato da Brehme a decretare la vittoria dell’allora nazionale allenata da Beckenbauer. Questa volta a riportare la coppa più ambita in terra teutonia, ci ha pensato una perla di Mario Goetze, 22 anni compiuti il 3 giugno, all’8′ del secondo tempo supplementare. Per la compagine di Low, anche il primato di essere stata la prima nazionale europea a vincere un mondiale disputato in Sud America

Il trionfo ottenuto al Maracanà di Rio de Janeiro è il trionfo di un intero movimento calcistico che, dopo anni di duro lavoro caratterizzato anche da cocenti delusioni come la finale persa contro il Brasile nel 2002 ed eliminazione in semifinale ad opera dell’Italia nel 2006, ha iniziato a dare i suoi frutti.

E’ stata la vittoria del gruppo sulle individualità, la vittoria dei giovani, la vittoria del CT Joachim Low capace sia di creare negli anni una macchina praticamente perfetta, sia di trovare nelle sostituzioni, a volte forzate, le scelte vincenti. Non è un caso infatti, se l’azione che è valsa la coppa, è stata confezionata da due giocatori entrati a gara in corso, Schuerrle e Goetze. Ha vinto la Nazionale che è stata più squadra, non solo in questa finale ma in tutto il torneo. Capitan Lahm e compagni hanno gestito al meglio le energie, plasmando le proprie caratteristiche agli avversari di turno e trovando sempre la chiave giusta per vincere la partita. Non solo compattezza e forza fisica, ma anche classe, grinta e abnegazione, le chiavi per vincere il mondiale.

In una nazionale composta da giocatori del calibro di Neuer, Lahm, Hummels, Boateng, Khedira, Goetze, Kroos, Schurrle, un elogio particolare lo merita il 36enne Miroslav Klose. Il suo quarto mondiale è stato trionfale non solo a livello di squadra ma anche personale: grazie alle reti segnate contro il Ghana e nella storica vittoria per 7 a 1 contro il Brasile, l’attaccante ha raggiunto il bottino di 16 goal superando il record di 15 reti segnate in un mondiale detenuto da Ronaldo.

In casa Argentina, invece, resta fortissima la delusione per aver perso un’altra finale, la terza sulle cinque disputate. Negli occhi di un intero popolo resteranno impresse le clamorose occasioni fallite da Palacio, Higuain e Messi il quale ha mancato il proprio appuntamento con la storia. Cuore e orgoglio non sono bastati all’Albiceleste per battere la “bestia nera” Germania e regalare alla sua gente un trionfo atteso dal lontano 1986.

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