Più triste della “saudade”
La sconfitta per 7 – 1 a Belo Horizonte contro la Germania rimarrà sempre la più grande delusione della storia calcistica brasiliana. Ovviamente l’opinione pubblica si è già mobilitata alla ricerca del capro espiatorio, spaziando da Scolari a Mike Jagger. Eppure il Brasile è solo l’ultima delle grandi delusioni di questo Mondiale. Basta pensare alla Spagna, all’ Inghilterra o alla nostra Italia. Risultati più tristi della nostalgia delle vecchie glorie, più tristi della famosa saudade brasiliana.
Il Mondiale in Brasile di certo non porta molto fortuna ai tifosi verdeoro. Dopo il famoso Maracanazo, non ci si poteva aspettare una delusione più grande. Dopo la devastante sconfitta per 7 a 1 sbattuta in faccia al paese intero, adesso i brasiliani potrebbero vedere gli “antipatici cugini” dell’ Argentina festeggiare la vittoria del Mondiale proprio in Brasile. O forse no, visto che la Germania ha le carte il regola per asfaltare anche Messi e compagni, ma come abbiamo visto, nel calcio tutto può succedere.
Il fallimento della Seleçao però, era più che probabile. Sfido chiunque a ricordare di getto un Brasile più scarso di questo. Dispiace sicuramente per Neymar, che nonostante tutto ha dimostrato sul campo di essere un grandissimo talento, ed anche per difensori come Thiago Silva e David Luiz che sono tutt’ora tra i migliori difensori in circolazione. Il resto della squadra però, non è del livello a cui il Brasile ci ha abituato con passare degli anni. Un Brasile, quello attuale, dal centrocampo modesto e privo di una grande punta, una defezione impensabile per i verdeoro, se si pensa ai vari Ronaldo, Adriano, Romario, Zico, Pelè e chi più ne ha più ne metta. Eppure nonostante tutto, i tifosi ci credevano veramente. Tanto grande il sogno, altrettanto dolorosa la sconfitta.
Ovviamente, ad ogni delusione corrisponde la ricerca di un capro espiatorio a cui dare tutte le colpe. Questa è una professione in cui l’ Italia eccelle, ed infatti non si è smentita nemmeno quest’anno, dopo l’ eliminazione dal Mondiale. Il “mostro”, quindi, è Balotelli per i più banalotti degli italiani, o al massimo Prandelli. Il primo era l’ eroe azzurro fino a due partite prima dell’ eliminazione grazie al gol che ci ha dato i 3 punti contro l’ Inghilterra; il secondo era “l’ uomo giusto” , con il suo codice etico e la sua tendenza verso un calcio spettacolare e palleggiato, entrambi sempre professati ma quasi mai messi in pratica seriamente. Uno, massimo due colpevoli quindi. Senza avere il coraggio di dire che questa Italia sul campo aveva veramente poco da offrire; che se è vero che Balotelli non corre, è vero anche che Chiellini e Paletta non sanno fare un passaggio; che l’ Italia nella storia ci ha abituato a giocatori molto più forti e, quando non lo erano, compensavano le loro debolezze con il cuore e lo spirito di gruppo. Non c’era niente di tutto questo, nè i singoli campioni, nè la coesione tra compagni di squadra. La prontezza di dare tutta la colpa ad uno o due mostri, invece, non manca mai.
Eppure noi italiani non siamo gli unici a ricercare il capro espiatorio per dar sfogo alle nostre delusioni. Per forza di cose, il Brasile intero ha flagellato di accuse il c.t. Felipe Scolari, il quale ha preferito assumersi tutte le responsabilità della sconfitta contro la Germania. Come nel rettangolo di gioco però, anche in questa “professione” i brasiliani sono molto più fantasiosi di noi: il colpevole è Mike Jagger Già, proprio lui. La sua presenza allo stadio in occasione del tragico match con la Germania non è stata affatto digerita dai brasiliani, ed il 7 a 1 finale per loro è stata solo una conferma: Mike Jagger porta sfiga! La povera rockstar è stata flagellata di insulti sui social, ma i suoi precedenti di certo non lo hanno aiutato. Tra pronostici azzardati ai concerti e presenze nei vari stadi, sono già sette le volte in cui Mike Jagger si è calato nel ruolo di “gatto nero”. Uno degli ultimi, riguardava proprio Italia – Uruguay : “vince l’ Italia”, aveva detto nel concerto di Roma. E gli azzurri vanno a casa.
Parlando di delusioni però, non si può omettere il pessimo Mondiale della Spagna. Dopo essere stata distrutta dall’ Olanda, non è riuscita nemmeno ad ottenere uno striminzito secondo posto nel girone, eppure resta tutt’ora una squadra che, sulla carta, avrebbe avuto tutte le possibilità di battere una delle due attuali finaliste. Qualcosa non ha funzionato, i giocatori sono arrivati in Brasile già spremuti dai rispettivi club e, diciamolo pure, avevano quasi tutti la pancia bella piena di vittorie rispetto alle squadre rivali. Cosa che di certo non si può dire dell’ Inghilterra, forse l’ unica ad aver deluso più dell’ Italia. Storie di calcio tristi, che ti fanno venir voglia di rivivere tutti i mondiali precedenti per rivedere una volta in più la storica superiorità tecnica del Brasile, il tiki taka spagnolo degli ultimi anni, la leggendaria difesa italiana ed il cuore azzurro gettato oltre l’ ostacolo che ci ha portato quattro volte in cima al mondo. Altro che saudade.