Arancia meccanica o sangue caliente?
E’ il grande giorno (anche se per una delle due la finale di domenica lo sarà ancor di più) per Argentina e Olanda. All’ “Arena Corinthians” di San Paolo, si sfidano due nazioni lontane fisicamente ma idealmente vicine, che fanno del bel gioco (oramai quasi solo gli “orange”) un marchio di fabbrica.
La vigilia delle due squadre è passata lentamente, scandita dallo shock per il 7-1 tedesco ai danni del Brasile (per gli argentini è gioia, in realtà). Lionel Messi è chiamato a trascinare i suoi alla conquista della finale, Arjen Robben gli metterà i bastoni tra le ruote.
Remake– Il più importante scontro tra “albiceleste” e “orange” risale al 1978, in Argentina. Una delle tante finali raggiunte e poi perse dagli olandesi, porta la firma di Mario Kempes ( allenatore-meteora in Italia, al Casarano), nel mondiale vinto in casa dai sudamericani sotto l’ cchio fin troppo vigile della dittatura militare. Per l’Olanda è l’occasione per prendersi una mini rivincita, andare in finale e vincere finalmente il primo mondiale della sua storia.
Cammino– La strada che porta alla seminale è stata abbastanza agevole per l’Argentina, che nel girone si è sbarazzata di Bosnia e Iran; ottavi e quarti più tirati (1-0) contro Svizzera e Belgio. L’Olanda nel girone ha eliminato Spagna (manita indimenticabile, 5-1) e Australia; negli ottavi rimonta 2-1 contro il Messico e lotteria dei rigori contro la Costa Rica nei quarti.
Promesse– Messi in conferenza stampa ha dichiarato che farà di tutto per portare l’Argentina in finale, e se gioca come sta facendo ultimamente avrà pochi problemi nel dare seguito alle sue parole, uno di questi problemi ha un nome e cognome: Arjen Robben, sul quale Van Gaal punta tutto per raggiungere e magari vincere l’ennesima finale.
Formazioni– E’ probabile che il tecnico della Selecciòn, Sabella, confermi la squadra che ha sconfitto il Belgio eccezion fatta per l’infortunato Di Maria: 4-4-2 con Perez e Lavezzi esterni a supportare le bocche di fuoco Messi-Higuain.
Van Gaal riproporrà il suo 3-4-3 “arancia meccanica” con Cillessen tra i pali (dopo l’intuizione Krul nei rigori contro la Costa Rica) con Robben e il talentino Depay al fianco di Van Persie (un nome un perché, non segna più).
Curiosità– La moglie del Re d’Olanda, Màxima Zorreguieta, è argentina di nascita ma olandese d’adozione. Il cuore è diviso a metà, ma non faremo fatica a capire per chi farà il tifo.