Buon campionato e felice anno nuovo

Una befana adorna di lustrini e paillettes trascina via con sé tutte le festività invernali e in cambio lascia nelle nostre calze la riapertura del campionato italiano di calcio. Ci siamo comportati così male?

Siamo stati tanto cattivi da meritare altri 4 mesi e mezzo di scommesse clandestine e altri illeciti vari, polemiche e clamorose sviste arbitrali, contornate da accuse in stile pre-calciopoli e assurde “moviole a posteriori”? Speriamo di no. Speriamo, invece, che il nuovo anno ci restituisca uno sport in cambio di uno spettacolo sempre più in stile wrestling nordamericano. Con più qualità e, soprattutto, un deciso cambio di rotta nell’operato dei direttori di gara.

Urgono delle soluzioni e una massiccia dose di buon senso. Prima di tutto i giudici d’area. L’esperimento è fallito, in Italia se ne sono accorti tutti, qualcuno lo dica a Platini. Semmai hanno aggiunto confusione dove invece le cose andavano semplificate, cioè rese più chiare e trasparenti. Seconda cosa: gli arbitri devono essere dotati di un supporto oggettivo. La moviola in campo non è fattibile? Nel gioco del calcio gli episodi vanno interpretati? Si riapra un dibattito, ma nel frattempo stabilire con certezza se una palla ha superato una linea non dev’essere un’utopia. Costa soldi? Se ne incassano tanti, per che cosa dovrebbero essere spesi se non per salvaguardare uno sport che rischia pericolosamente di diventare solo una messinscena?

Si diceva che un direttore di gara arbitra bene quando non si vede. Difficile non vederne sei che prendono di concerto decisioni sbagliate. Qualcuno (o qualcosa) li aiuti.

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