Catalina Ponor chiude i battenti

Lei lo aveva detto già ai microfoni dopo le Olimpiadi di Londra, ma non volevamo crederci. Ci aveva in qualche modo avvertiti dopo l’esibizione alla trave con musica al Galà Messicano un paio di mesi fa, ma preferivamo sperare. “I am really retiring”, aveva detto. Sì, perché già nel 2007 voleva lasciare il mondo della ginnastica ma era andata avanti

Tutti noi, forse, continuavamo a sperare che potesse succedere lo stesso anche questa volta. Ma gli anni avanzano, e per una ginnasta sono importanti. Catalina Ponor lascia così il suo mondo, all’età di 25 anni, ma come ginnasta. Probabilmente, come fanno molti atleti, insegnerà, cosa che ha già fatto qualche volta e che le è piaciuta. “Mi sto ritirando, sebbene sia consapevole del fatto che mi mancherà seriamente la palestra e il mondo della ginnastica. Per me è arrivato il momento di fare altre cose nella vita. Permetterò alle giovani di continuare quello che io e le generazioni d’oro abbiamo fatto: raggiungere il massimo livello di prestazioni”. E lei lo ha raggiunto davvero quel livello. Andando a ritroso e partendo da Londra dove ha vinto un argento individuale a corpo libero e un bronzo di squadra, sempre nel 2012 agli Europei di Bruxelles si è portata a casa due ori, uno di squadra e un individuale alla trave, sempre con la sua precisione e la sua eleganza. Per non parlare dell’argento individuale a corpo libero. Sappiamo che le sue specialità sono proprio questi attrezzi, e lo ha dimostrato agli Europei del lontano 2004 di Amsterdam dove ha vinto entrambi gli ori e sempre quello di squadra, ma il suo punto più alto lo ha raggiunto ad Atene, replicando e facendo vedere a tutti quanto valeva.

Trave: passaggi perfetti, salti precisi, nessuno sbilanciamento. Uscita bloccata. Risultato? Primo posto. Corpo libero: forte, ottime spinte, sciolta e bella nella coreografia. Coinvolgimento del pubblico per tutto il minuto e i trentacinque secondi. Sorriso finale. Altro primo posto. C’è da aggiungere altro? A Londra ha comandato le sue compagne di squadra Larisa Iordache, Diana Bulimar e Diana Chelaru, le tre piccole atlete dove lei sembrava un po’ la mamma. Una squadra perfetta, con Sandra Izbasa che forse prenderà la sua stessa decisione.

Catalina Ponor ha fatto la storia della Romania moderna. E’ un esempio per ogni ginnasta. Sa accettare le sconfitte, quando ce ne sono, con un sorriso. Il suo Coach Octavian Bellu la ringrazia e non le chiede il perché della sua scelta, è giusto così, la rispetta. Lei sa che una palestra e delle future campionesse, ora, la stanno aspettando.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *