Argentina – Belgio : il sogno di Leo Messi

Quella tra Belgio – Argentina è sempre stata una sfida affascinante, che in qualche modo ha incrociato il suo destino con quello di Diego Armando Maradona. Nel 1982 vinse il Belgio 1 a 0, ma nel 1986, sempre contro i Diavoli rossi, Diego si prese la sua rivincita scrivendo la storia. Ma ora, con un Messi così determinante ed un Belgio così competitivo, il pronostico è sempre più difficile.

Ancora una volta un pretesto che suggerisce il paragone tra Leo Messi e Diego Armando Maradona. E’ così che si preannuncia la sfida tra Belgio e Argentina valida per il passaggio in semifinale. Per Messi questa sfida è un’ occasione unica, che potrebbe permettergli di portare avanti la sua Argentina inseguendo un sogno che Maradona ha avuto la fortuna di realizzare nel 1986. Mai come in questo Mondiale, Messi è stato così decisivo. La pulce finora ha realizzato ben 4 gol in 4 partite, accompagnati dall’assist vincente per Di Maria agli ottavi contro la Svizzera. Se prima lo si accusava di non incidere molto in nazionale, adesso si può dire in tutta onestà che la Pulce sta indossando i panni del vero trascinatore. Proprio come Diego.

 

Nel 1982 Maradona si trovò di fronte un Belgio concentrato più che altro ad ingabbiare il talento del numero dieci argentino, e quella si rivelò una mossa vincente per i fiamminghi, che vinsero la partita 1 a 0 e mandarono a casa colui che sarebbe diventato la leggenda del calcio. Nel 1986, al Mondiale successivo, Maradona affrontò nuovamente in Belgio, ma quella volta el pibe de oro vinse da solo, e la sua Argentina poi, vinse il Mondiale. E’ per questo che domani, nei quarti di finale contro il Belgio, la maglia numero 10 potrebbe risultare un peso enorme sulla schiena di Leo Messi, che quasi lo costringe a dover ricalcare la storia di Diego Armando Maradona. Stavolta però, la stella del Barcellona sembra avere tutte le carte in regola per gestire una responsabilità così grande, e magari per realizzare il suo sogno di alzare la Coppa del Mondo.

Per quanto riguarda il confronto tra le due squadre, possiamo affidarci a qualche statistica.
Il Belgio è la squadra che ha totalizzato più tiri in tutto il Mondiale (88), dei quali ben 55 nello specchio. Questa statistica non deve però ingannarci facendoci ipotizzare che il Belgio sia una squadra che tiri molto dalla lunga distanza ed anzi, le statistiche Fifa suggeriscono l’esatto contrario. I diavoli rossi finora hanno realizzato 6 gol, ma tutti all’ interno dell’ area di rigore. Molto alto anche l’ indice di dribbling effettuati proprio in quella zona del campo (23 per il Belgio, mentre la media nella competizione è di 10) , ad evidenziare una manovra che tendenzialmente verticalizza poco, prediligendo un possesso di palla prolungato ma non eccessivamente corale, che permette a alla squadra di salire e di inserirsi tra le maglie avversarie. Con giocatori come Hazard, Mertens e De Bruyne, questa tendenza è ben più che giustificata. Anche il numero dei passaggi conferma questo tipo di attitudine a non verticalizzare direttamente verso l’ unica punta: 1641 passaggi effettuati, dei quali 384 corti, 1040 di medio raggio, e solo 217 lunghi. Parametri che denotano una squadra che non gioca né a lancioni, né con lo spagnoleggiante tiki taka. Un altro punto di forza della squadra di Wilmots è sicuramente il dinamismo e l’ intelligenza tattica. I chilometri percorsi dal Belgio in queste partite sono ben 470,1, ottimo risultato giustificato dalla giovane età di questo organico. La prestanza fisica però non è tutto, perché i dati sui tackle e sulle palle recuperate, ci suggeriscono che Fellaini e compagni prediligono l’ anticipo e la posizione allo scontro fisico. I palloni recuperati sono infatti 176, ma su 30 tackle solo 12 sono stati vinti, a cospetto dei 27 contrasti persi.

L’Argentina invece, secondo la statistica si presenta con un profilo leggermente diverso. La principale differenza sta proprio nel modo di gestire le energie ed il possesso palla. Gli argentini infatti, con i loro 443,2 chilometri percorsi, rispetto ai loro prossimi avversari hanno sicuramente la tendenza a far correre di più la palla. I passaggi completati infatti sono ben 2112, dei quali 450 corti (molti in più del Belgio) ad evidenziare una manovra più lenta e spagnoleggiante, 1439 di media lunghezza e 232 lanci lunghi. Il dato sul possesso palla, più avvolgente e corale rispetto a quello belga, è confermato dalla statistica individuale di Mascherano, che è il giocatore che ha completato il maggior numero di passaggi completati in questo Mondiale. I chilometri in meno percorsi dagli argentini comunque, vengono compensati sicuramente dal maggior numero di contrasti effettuati e vinti rispetto al Belgio: ben 67 tackle totali, 22 vinti e 45 persi. Nonostante le palle recuperate (185) siano poche in più rispetto a quelle dei prossimi avversari, la statistica sui contrasti evidenzia una maggiore tendenza allo scontro fisico degli argentini. Per quanto riguarda la manovra offensiva, i tiri totali di Messi e compagni sono stati 77, dei quali 49 in porta. Nonostante i tiri siano leggermente di meno, l’ Argentina con i suoi 7 gol ne ha già segnato uno in più rispetto al Belgio. La presenza di Messi risulta decisiva in questo senso, perchè i suoi 4 gol mettono in evidenza l’ assenza di un bomber prolifico nella compagine belga.

In questo quarto di finale tra Belgio e Argentina le individualità di certo non mancano. L’ Argentina in attacco fa veramente paura, ma i diavoli rossi sono abbastanza solidi da poter reggere le incursioni avversarie senza farsi ipnotizzare troppo dal possesso palla di Mascherano e compagni. Attenzione però, perché dopo aver letto queste statistiche, se l’ Argentina con la sua trama fitta di passaggi non riesce a trovare il varco giusto, alla lunga potrebbe aprire gli spazi agli esterni avversari facendoli avvicinare alla zona in cui il Belgio finora è stato letale: l’ area di rigore. Per il resto, la storia dà ragione all’ Argentina: 4 scontri, 3 vinti dai sudamericani, di cui 1 da Maradona. Leo Messi può sognare ancora.

@Dr_Lexus08

 

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