Neureuther e Zuzulova fanno centro a Monaco
Il nuovo anno inizia, per lo sci alpino, con lo slalom parallelo di Monaco. In dubbio fino alla fine per le condizioni meteo (poco freddo e pioggia) l’evento ha registrato il successo di pubblico tanto desiderato ma è stato preceduto e sarà seguito da strascichi polemici.
Tra gli uomini vince l’atleta di casa Felix Neureuther, tra le donne Veronica Zuzulova che bissa il successo di quattro giorni fa nello slalom di Semmering.
Nella gara maschile sono due gli italiani in gara e cioè gli slalomisti Deville e Gross, non ci sono invece azzurre nel tabellone famminile. I nostri vengono eliminati subito agli ottavi rispettivamente da Hargin e da Pinturault. Vince il tedesco Neureuther in finale contro Marcel Hirscher. La finale per il terzo posto vede il francese Pinturault vincere sullo svedese Andre Myhrer. Gli atleti eliminati ai quarti che comunque portano a casa quaranta punti sono Byggmark, Kostelic, Dopfer e Hargin. Gli otto eliminati al primo turno che raccattano quindici punti sono come detto gli azzurri Gross e Deville gli austriaci Matt, Pranger e Herbst, poi Svindal, Ligety e lo sconosciuto elvetico Aerni che è stato schierato dalla federazione elvetica al posto di Feuz infortunato. Ovviamente nelle polemiche che non possono non accompagnare un evento simile organizzato in questo modo, la presenza di uno sconosciuto atleta in quello che dovrebbe essere il gotha dello sci alpino suona strana. Il problema e che, con Feuz infortunato, avrebbe dovuto essere chiamato a gareggiare l’atleta che dopo di lui ne aveva i requisiti di classifica WCSL; e invece no. Il posto dell’atleta diventa non si sa per quale ragione un titolo di credito di una federazione che decide quale sarà lo sciatore a sostituire l’infortunato e paradossalmente deciderà appunto per portare uno sconosciuto. Ridicolo. Ma la cosa peggiore e che il parallelo di ieri assegnarà punti per la classifica di slalom oltre che per quella generale per cui il giovane Aerni pur eliminato al primo turno, farà quindici punti nella classifica di specialità il tutto senza aver mai fatto punti in un vero slalom, insomma un pasticcio brutto e una gestione dell’evento da peracottari.
Tra le donne vince la slovacca Zuzulova che sembra averci preso gusto dopo la sua prima vittoria in CDM a Semmering il 29 dicembre. La slovacca batte Tina Maze in finale, mentre nella finale per il terzo posto si afferma la Kirchgasser sulla Poutiainen. Eliminate ai quarti la Mancuso, la Rebensburg, la Shiffrin e la Pietilae-Holmner. Eliminate al primo turno la Shild jr. e poi Borssen, Hosp, Zettel, Riesch, Mielzynski, Hansdotter e Thalmann.
Insomma la dubbia gara dello slalom parallelo o City Event che tanto piace alla Fis per “portare lo sci alpino in città” come dicono i più piccini (di intelletto si intende) è stata archiviata. Ha sconvolto le classifiche di slalom speciale e questo è incomprensibile, ha fatto registrare il pienone il giorno di capodanno e vabbene ma ad avviso di chi scrive non è così che si risolveranno i problemi economici di questo sport. Portare lo sci alpino in città è evidentemente una cosa impossibile: come si fa a disputare discese, super G e giganti in città grandi che sono tali appunto perchè non sono in montagna? In città si può portare un triste parallelo che nulla ha del fascino delle classiche prove dello sci alpino. Il problema dello sport che ci piace ed il cui luogo di svolgimento può essere solo la montagna è piuttosto il modo televisivo di raccontare le gare che a nostro avviso è ancora deludente e non ancora riesce a riprodurre le emozioni sul filo dei centesimi che questo sport ci regala invariabilmente. Si preoccupi la Fis di organizzare gare in cui gli appassionati potranno godere della diretta totale di tutte le singole prove senza tagli alla diretta fatti ad arbitrio della regia. Purtroppo se in questa direzione non si fanno passi avanti, anzi, i progetti di sviluppare di più i City Event in città improbabili come Roma (sia chiaro nessuno riuscirà mai ad organizzare una tappa di CDM nella capitale) fa pensare davvero che la FIS ignora il motivo per cui degli appassionati si svegliano la mattina di sabato e domenica per vedere una discesa, possibilmente tutta, se non è troppo disturbo.