Schurrle-Ozil: la Germania vola ai quarti

La Germania è la sesta squadra qualificata ai quarti di finale dei mondiali. All’Estadio Beira-Rio di Porto Alegre, al termine di 120 minuti combattuti e ricchi di colpi di scena, 0-0 al 90′, i tedeschi hanno superato una grande Algeria per 2 a 1.

Il colpo di tacco ad opera di Schurrle, al 2′ del primo tempo supplementare, ha interrotto l’equilibrio. Ozil, a un minuto dalla fine, ha spento le residue speranze dell’undici di mister Halilhodzic. Inutile il goal di Djabou al 122′. La Mannschaft si qualifica ai quarti di finale dove l’attende la super-sfida contro la Francia al Maracana’. 

 

Tutti a disposizione per il tecnico della Germania Low che nel consueto 4-3-3, rilancia dal primo minuto Schweinsteiger al posto di Khedira con Gotze ancora preferito a Schurrle. Algeria in campo con il 4-2-3-1, sulla corsia sinistra Ghoulam vince il ballottaggio con Mesbah, Belkalem guida la difesa al posto di Bougherra relegato in panchina.

L’Algeria si rivela avversario più ostico del previsto per la Germania. Nel primo tempo sono proprio le “volpi del deserto” a giocare meglio dei tedeschi grazie ad un’organizzazione ai limiti della perfezione e ad un sistema di gioco dinamico e ordinato. Prima con Slimani, poi con una dirompente sovrapposizione di Ghoulam, diagonale fuori di poco, gli africani sfiorano la rete del vantaggio. La Germania risulta evanescente fino allo scadere del tempo quando l’estremo difensore algerino Mbohli nega la gioia del goal prima a Muller,  poi ad un deludente Goetze.

Nella ripresa Low toglie lo stesso Goetze per far spazio a Schurrle, scelta che si rivelerà decisiva. Il gioco tedesco guadagna in velocità ed imprevedibilità e le occasioni da rete iniziano a fioccare. Mbohli si rende protagonista togliendo dal sette una gran conclusione di Lahm e parando d’istinto un colpo di testa sottomisura di Muller. Gli unici brividi per i tedeschi arrivano dai lanci lunghi per Slimani e Feghouli che costringono spesso Neuer ad uscire dalla propria area e sbrogliare la matassa da libero vecchio stampo.

Dopo 90′ di difficoltà, alla Germania basta il primo affondo dell’extra-time per superare la difesa algerina: Muller accelera a sinistra e mette in mezzo un pallone basso per Schurrle, l’attaccante del Chelsea colpisce (difficile dire quanto volontariamente) con il  tacco e supera l’incolpevole Mbohli. Il gol taglia le gambe all’undici di Halilhodzic: onostante gli innesti dei rapidi Brahimi e Djabou, Neuer non corre altri pericoli, mentre i tedeschi sfiorano il raddoppio con il subentrato Kramer e l’inesauribile Muller.

La partita si ravviva, improvvisamente, al 119′: la Germania, in contropiede, trova il raddoppio con Ozil, prima altruista nel servire Schurrle, poi cattivo a sufficienza nello scaricare a rete il tiro del compagno respinto da Belkalem. Al 2′ minuto di recupero l’Algeria riapre incredibilmente il match: il cross di Feghouli pesca Djabou che in spaccata batte Neuer.

Resta un minuto da giocare ma non basta a tenere in vita il sogno algerino: è la Germania a volare al Maracanà. L’Algeria lascia il Brasile a testa altissima, lottando fino all’ultimo secondo, come ha fatto dal primo istante della sua partecipazione.

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