Questa è in sintesi l’eccellenza della cucina romana…e non solo

questa-è-in-sintesi-leccellenza-della-cucina-roma-e-non-soloFinti i tempi in cui ci si accontentava di una cacio e pepe semplice semplice accompagnata dalla “romanella”: la tradizione è sorpassata dall’estro personale. E come i marchingegni tecnologici, anche piatti e posate iniziano a vestirsi di eccellenza e metamorfosi. Il ristorante non è un luogo fisico, ma un’idea il più lontana possibile da quello che è il rifugio dei pigri, che si concedono il lusso di non sporcare la cucina una volta tanto.

Chi ci riesce, propone al cliente un viaggio di sapori, un’esperienza, uno stendardo da portare a casa e degno di un album dei ricordi alla stregua di una meritata vacanza esotica. E tutto quello che dovremmo sapere si concentra nel weekend romano dell’eccellenza della cucina. Si respirano arte, raffinatezza e creatività in ogni angolo: un incontro tra coloro che plasmano la materia prima e danno vita all’eccellenza dell’italica cucina. La cornice non è da meno: la sala dell’Esedra Marco Aurelio dei Musei Capitolini. Arti diverse che si mescolano per l’alto connubio tra genio e palato. Affidiamo alle parole dei rappresentati di questa, che ormai è considerata arte a tutti gli effetti, il compito di di spiegarci perché oggi, essere profani di cucina è sconveniente.
E una “tavolata” d’eccezione si incarica in questa sede, di esprimere e raccontarci quella che è la cucina oggi.
A fare gli onori di casa è stato Giuseppe Cerasa, caporedattore della cronaca di Roma di Repubblica, che ha prestato anche quest’anno il suo fiuto culinario alla realizzazione della “Guida dei ristoranti di Roma e del Lazio 2014/2015”.
Alla sinistra siede Edoardo Papa, patron de “La Fucina”, di fianco l’Assessore delle Attività Produttive del Comune di Roma Marta Leonori, poi il Sindaco di Roma Marino, alla sua destra Heinz Beck de “La Pergola”, Enrico Pierri de “Il Sanlorenzo” e Leonardo Vignoli di “Da Cesare al Casaletto”. Fatti gli interventi istituzionali di rito, il primo tra gli Chef a prendere la parola è Papa, che in questa sede rappresenta la regina dell’italica tradizione: la pizza. Il suo locale, che proprio quest’anno ha festeggiato i primi 5 anni di attività, incarna la più alta evoluzione di impasti, ricerca dei prodotti e sperimentazione. Una tradizione rivisitata a partire dal concetto stesso di degustazione che, come dimostra la sua presenza per la prima vota ad un evento del genere, ha avuto un successo di pubblico e critica immediato e costante. Poi c’è Hainz Beck, personificazione del modello dell’alta cucina imprenditoriale, che avendo già guadagnato da anni i vertici culinari, esporta, con la futura apertura di altri 10 ristoranti nel mondo, l’eccellenza. Pierri, altro volto noto tra gli addetti ai lavori, si abbandona, come del resto il Sindaco in chiusura, a rimarcare l’altra faccia della tovaglia: disoccupazione e possibilità di crescita economica legata alla diffusione della cultura culinaria. {ads1}
Un po di numeri. La “Guida di Repubblica” di quest’anno propone un ampia scelta fra 1200 ristoranti a Roma e nel Lazio, 175 pizzerie, 107 agriturismi, ma da spazio anche ai produttori di vino (56 sono presenti sulla guida), a 121 negozi di prodotti biologici, a 16 mercati rionali e 47 corsi di cucina per un totale di 271 recensioni tra cui albergano 500 novità rispetto agli anni precedenti. Sintomo di un mercato in crescente espansione, che non teme la crisi, ma che di più, può fare da traino ad alti settori dell’economia. Il turismo culinario primo tra tutti, riguarda non solo i luoghi che hanno già guadagnato le guide di settore, ma che anche quelle perle rare che possono essere scovate solo attraverso una diffusione ad ampio raggio di quella che sempre più si afferma come arte. Intanto qui, riunita, buona parte l’abbiamo assaggiata.

 

 

@MariaChiaraPier

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *