Wimbledon: stenta solo Nadal

Iniziata senza sussulti l’edizione numero 128 del torneo più famoso del mondo. Poche le sorprese, vittorie agevoli per quasi tutti i più forti in entrambi i tabelloni. Tra gli uomini è caccia al titolo di Murray, nel femminile le due favorite potrebbero trovarsi di fronte nei quarti. Più ombre che luci per gli italiani all’esordio, già fuori Errani, Vinci e Seppi.

 

L’erba di Wimbledon non aveva dato tante soddisfazioni a Nadal negli ultimi anni. Battuto da Rosol nel 2012, Rafa si era poi fermato per otto mesi, a seguito dei problemi al ginocchio. Ripresentatosi a Church Road era incappato in una sconfitta ancor più sorprendente contro Darcis.
Quest’anno il sorteggio a Wimbedon lo poneva di fronte all’avversario migliore fra quelli proposti ai favoriti. Klizan è un incostante, ma nelle giornate di vena è piuttosto pericoloso. Tale si è confermato vincendo il primo set e procurandosi palla break nel terzo gioco del secondo. Rafa ha preso a leggere il servizio avversario, ad allungare gli scambi ed ha girato l’inerzia. Tradizionalmente l’erba immacolata è insidiosa per lui, molti match nei primi turni della sua carriera londinese lo dimostrano. Dovrà pazientare ed aspettare che le scarpe di decine di giocatori facciano pian piano spuntare la sua amata terra attorno alle linee di fondo del Center Court.
Avversari leggerini per Murray e per Djokovic. Il detentore ha affrontato il belga Goffin: secondo e terzo set divertenti, ma mai in discussione. Nole è passato come un tornado su Golubev. Federer ha passeggiato contro il bravo Lorenzi.
La partita più interessante del 1° turno è stata quella fra Tsonga e Melzer, l’austriaco non ha nell’erba la miglior superficie ma tocca la palla come pochi ed il francese non è certo nel momento migliore. Ne è uscito un match gradevole interrotto sul 5-4 al quinto per Jo, che ha chiuso con quattro servizi in apertura di ieri.
Buoni successi per Dimitrov, Raonic e Wawrinka, mentre Hanescu ha tolto il primo set a Berdych. La testa di serie più alta a cadere è stata Verdasco, battuto da Matosevic, hanno rischiato Gasquet e Janowicz, semifinalista lo scorso anno, portati al quinto. {ads1} Nel femminile, facili affermazioni per Serena e Sharapova, che causa sorteggio potrebbero affrontarsi nei quarti. C’era curiosità sulla Azarenka, rientrata settimana scorsa dopo cinque mesi per il problema al piede. Vika ha faticato contro la Lulic, chiudendo comunque in due così come Li Na, mai a suo agio sull’erba e costretta a rimontare nel primo set la Kania. Quando si parla di Wimbledon va sempre tenuta d’occhio la Lisicki. La tedesca è entrata bene nel torneo, come la Kvitova, che per ora ha messo a tacere i soliti dubbi sulla sua condizione fisica.
Ha perso la Jankovic, terraiola se ve n’è una, sconfitta dalla Kanepi, due quarti qui. Ha battuto un colpo Yanina Wickmayer, capace di sconfiggere Sammy Stosur, le cui aperture ampie vanno sempre a mal partito sui prati.
Undici italiani hanno giocato il primo turno, quattro lo hanno superato. Facile successo per la Pennetta, mentre la Giorgi si è complicata la vita nel secondo ma è passata. Consueto psicodramma per Fognini, che rimonta due set al mediocre Kuznetsov, si abbandona alle solite intemperanze, ma vince, così come Bolelli, che da lucky looser trova Ito e sfrutta l’occasione. Volandri è come sempre passato a ritirare l’assegno, Knapp e Vinci proseguono sulla china della loro stagione disastrosa. Delusione da Seppi, debilitato da una sinusite e battuto dall’argentino Mayer. I due altoatesini avevano ottavi lo scorso anno, scenderanno in classifica. Male la Errani, a sua volta limitata dalla febbre. Sara è andata vicina a chiudere nel secondo contro la francese Garcia, è andata sotto nel terzo, ha lottato e rimontato ma finito col cedere.
Un applauso infine a Francesca Schiavone, che a 34 anni ci ha regalato una gran bella partita, pur perdendo in due set da Ana Ivanovic.

 

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