Sorrisi olandesi e rimpianti spagnoli

Si sono disputate ieri le le partite dell’ultima giornata della fase a gironi per quanto riguarda il gruppo B. I due match avevano valenze ben diverse: Cile-Olanda si è giocata per conquistare la testa del girone ed evitare il Brasile agli ottavi di finale, mentre Spagna-Australia si giocava per la gloria.

SPAGNA-AUSTRALIA. Del Bosque in occasione dell’ultimo match del mondiale rinsavisce e mette in campo il tridente con Villa e Torres, gli eroi delle vittorie degli ani passati. La Spagna passa dal “falso 9” Diego Costa a tre in attacco che sanno il fatto loro e lo hanno sempre dimostrato nel passato; così la Roja passeggia sull’Australia mandando in gol Villa, Torres e Mata ed aumentando i rimpianti degli iberici visto che sembra chiaro che a differenza di quanto fatto dall’Italia nel 2010 che si presentò senza armi al mondiale sudafricano, in Brasile la Spagna le armi le aveva ma non le ha utilizzate. Crediamo che Del Bosque debba fare il mea culpa per essersi rifiutato cocciutamente di mettere in campo degli attaccanti normodotati, un po’ come ha fatto Prandelli che nel match contro il Costarica guardava sgomento il terreno di gioco chiedendosi come mai non si riuscisse a segnare con una sola punta in campo. Comunque con la partita di ieri alcuni giocatori che hanno fatto la storia del calcio come “El Professor” Xavi Hernandez lasciano la nazionale: per limitarci possiamo dire che sono stati non poco sfortunati a finire il torneo anzitempo, ma soprattutto in questo modo.

OLANDA-CILE si sono affrontate invece per guadagnare la testa del girone ed evitare così i padroni di casa del Brasile agli ottavi. Missione che riesce ad un’olanda concreta e cinica che ha la meglio di un Cile coraggioso e determinato grazie a due gol segnati nella ripresa. Gli orange forti del vantaggio in classifica si presentano in campo senza Van Persie, squalificato e con un generoso turn-over, praticando la vitupareta arte del catenaccio accompagnato da contropiede sempre pericolosi vista la velocità e le caratteristiche degli uomini che lo interpretano. Questo tipo di calcio ben lontano dalla tradizione olandese è stata un’arma a cui gli orange sono ricorsi anche in Sudafrica, dove ha dato generosi frutti. Così Van Gaal porta a casa tre vittorie in altrettanti incontri della fase a gironi e lo fa con una squadra giovane che è parte di un proggetto che vedrò protagonista, nel futuro, Guus Hiddink che sostituirà l’attuale tecnico in vista dei prossimi mondiali di Russia. Insomma progetti seri, concreti e trasparenti, molto diversi da quello oscuro e fumoso sotto tutti i punti di vista che vede protagonista l’attuale gestione degli azzurri. Il Cile dal canto suo ha dimostrato di avere risorse in abbondanza: il tecnico ha le idee chiare e sa cosa fare, i giocatori ci sono, visto che Valdivia e Vidal in panchina non sono in tanti a poterselo permettere. Gli andini hanno gioco, possesso palla e pressing con cui potrebbero mettere in difficoltà il Brasile, ma dovranno fare la gara della vita. L’Olanda se la vedrà col Messico che non è mai squadra doma e embra ben messa in tutti i reparti. 

 

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