Ginnastica artistica tra sogno e realtà
Ad oggi il mondo della ginnastica artistica italiano ha a che fare con lo scontro positivo/negativo che la serie di MTV “Ginnaste – Vite Parallele” possa distrarre o meno le nostre atlete. A un comportamento sbagliato di ognuna di loro, specialmente quelle che si allenano a Milano, per esempio
Carlotta Ferlito, Francesca DeAgostini o Elisabetta Preziosa, corrisponde una critica legata allo show televisivo che mostra gli allenamenti ginnici e la vita quotidiana delle ragazze. Siamo sempre pronti a giudicare e a paragonare l’Italia con le altre nazioni come USA, Russia, Romania e così via, ma quando una cosa simile succede da un’altra parte, come reagiamo? Sotto i riflettori ora ci sono le cinque ragazze olimpioniche della squadra americana. McKayla Maroney, che ancora ricordiamo per quel sorriso a trentadue denti dopo il salto perfetto al volteggio, Aly Raisman che si è conquistata la finale femminile, lo scoiattolo volante Gabrielle Douglas, Jordyn Wieber e le sue lacrime inglesi e, infine, Kyla Ross.
Le notizie degli ultimi giorni hanno fatto scatenare i fans e gli sportivi. Le quattro paladine, perché la Ross ne è rimasta fuori, non si alleneranno per una buona parte del nuovo anno, se non tutto. Che succede? Per le prime due ci si è messo un infortunio durante un’esibizione in Canada, entrambe alle parallele, ma quella che deve stare ferma è la Maroney. Per le tre restanti il problema è sempre lo stesso: il successo. Tutto è iniziato con la promozione dei cereali a fine Olimpiadi e, a quanto pare, da lì non si è più avuta tregua. Chi si è data alla scrittura e ha pubblicato un libro, chi ha preferito il cinema e le serie televisive. Se in Italia abbiamo una sorta di grande fratello sportivo, in America ha fatto successo un vero e proprio telefilm, “Make it or break it”, andato in onda proprio prima delle Olimpiadi, che racconta la vita della futura squadra olimpionica.
Ovviamente sono teenagers, ovviamente sono ragazze ma, ovviamente, bisogna saper distinguere la vita reale da un film. Cosa che, a quanto pare, non riescono a fare le ragazze. C’è chi dice che a Rio, nel 2016, la squadra americana sarà diversa, che le piccole dietro di loro sono già in agguato e agguerrite, sempre in palestra, sempre pronte ad allenarsi, ma ciò non toglie il fatto che un anno “sabbatico”, se così vogliamo chiamarlo, è un po’ eccessivo. Lasciare gli allenamenti per tutto questo tempo è una cosa seria perché quando si torna in palestra non è tutto come prima. Inoltre il successo dà alla testa ai grandi, figurarsi a delle ragazze di 16 – 17 anni con una medaglia d’oro al collo. Che forse sia tutto un po’ troppo esagerato? Chissà cosa ne pensano le nostre atlete che, per una volta tanto, possono sentirsi “superiori” a loro e più mature, anche senza oro al collo.