Bilancio Roma 2014: in aumento le imposte sul turismo
Incrementare le entrate e ridurre le spese. Questa la formula, forse scontata, a cui sono arrivati gli assessori “di spesa” chiamati a raccolta dal vicesindaco Nieri. Tra le tante proposte per correggere al rialzo i conti di Roma Capitale senza gravare troppo sui cittadini anche quella di aumentare il contributo di soggiorno riscosso tramite le strutture ricettive registrate sul suolo romano, nonché esigere un’imposta più alta da caldarrostai e camion bar che occupano il suolo pubblico a prezzi ridicoli (se comparati con i loro fatturati giornalieri).
Riguardo il contributo di soggiorno, si parlerebbe di un aumento del 100% per quanto riguarda i campeggi (da 1 a 2 euro a persona per ogni pernottamento) e del 50% per B&B (da 2 a 3 euro per persona). Per gli hotel di tre, quattro e cinque stelle si arriverebbe ad un contributo pro capite rispettivamente di 4, 5 e 6 euro. I calcoli dell’assessore al bilancio Morgante però, schierata in prima linea contro l’aumento della Tasi, obbligherebbero ad una scelta ancor più drastica: portare il contributo giornaliero dei soggiorni negli hotel di lusso a 10 euro pro capite. Praticamente la nemesi del turismo di lusso a Roma. “Se non si interviene in questa maniera – commenta l’assessore – la TASI potrebbe schizzare al massimo, portando nelle casse del Campidoglio 85 milioni in più rispetto all’aliquota base”.
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Dalle simulazioni presentate dall’assessore alle Attività produttive Marta Leonori l’aumento del contributo di soggiorno genererebbe un introito per le casse capitoline compreso tra i 30 e i 50 milioni, il tutto senza toccare le esigue tasche dei residenti dell’Urbe.
Ulteriori 10 milioni, sempre secondo le stime presentate dall’assessore Leonori, potrebbero essere ricavati da un ritocco alle imposte sui venditori ambulanti con regolare permesso di occupazione suolo pubblico: dai caldarrostai ai camion bar, dai chioschetti ai souvenir point… esercizi commerciali che, in barba ad ogni spesa fissa, fatturano ogni giorno cifre importanti e versano nelle casse del Comune di Roma solo una piccolissima parte dei lauti guadagni. L’idea è di rivedere i canoni al rialzo sia rispetto alla categoria commerciale che alla zona di esercizio: un bar con tavoli all’aperto in zona Pantheon dovrà necessariamente versare un contributo maggiore rispetto ad un bar della periferia.
Ultima risorsa potenziale le morosità su affitti e concessioni immobiliari del Comune. Anche qui si parla di un gettito in entrata che toccherebbe le due cifre milionarie.
Proposte che verranno discusse nei prossimi giorni al cospetto della giunta comunale al completo, mentre si attende la stesura del bilancio 2014.