PRIMOCANTO 5th: Danson Metropoli
Traffico, confusione, smog, arroganza, ritmi frenetici e conseguente stress. Come si fa a odiare Roma? Sì, agli occhi di chi legge potrebbe sembrare una contraddizione, ma ognuno ha la propria visione della Capitale. Ed è proprio da questo spunto che parte l’ultimo incontro della rassegna di arti performative Primocanto con il lungometraggio Danson Metropoli, che chiude la stagione 2013-2014 del Teatro Studio Uno di Roma.
L’interpretazione di due ragazzi, il cineasta Francesco Crapanzano e il compositore Francesco Leineri, due giovani talenti di origini palermitane, si fonde all’unisono per esprimere la loro idea sulla città. Gli eventi di Primocanto, però, non si limitano ad una sola rappresentazione scenica, ma ogni volta costruiscono un percorso di performance inerenti all’evento, che accompagna lo spettatore nel tempo che precede lo spettacolo vero e proprio.
Giuseppe Mortelliti, attore siciliano, questa volta diventa Virgilio, accompagnando i visitatori attraverso un percorso prima fotografico e poi uditivo. All’inizio si viene condotti di fronte ad un muro bianco con attaccate alcune fotografie di Elena Muneghina, che grazie alla lenta esposizione, riescono ad ampliare la visione, che per antonomasia sarebbe statica e istantanea, invece nelle linee di movimento degli scatti si avverte un certo dinamismo e si percepisce il rumore della città. Il cammino continua, dietro una tenda rossa di velluto, si apre un luogo misterioso e buio, dove per fortuna ad aspettarci non c’è Caronte, ma Francesco Del Pia, sound designer, che ci chiedi di giocare un po’ con i suoni di Roma. La viviamo, la guardiamo, la adoriamo, ma riusciremmo a riconoscere i luoghi di essa attraverso i suoni che la attraversano? Due sedie, due joystick, due cuffie, un computer e il nostro intuito per scoprirlo. E infine ad aspettarci un succulento aperitivo e finalmente il vero spettacolo.
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Danson Metropoli è l’unione di un prodotto cinematografico e musica dal vivo, che conducono lo spettatore in una nuova esperienza di visione e ascolto tra le immagini sullo schermo e le note eseguite in estemporanea al pianoforte, loop station, elettronica e strumenti giocattolo. Attraverso il gioco e il depistaggio immaginativo, Danson metropoli mostra una Roma ferma, statica e a tratti surreale: una città grande e frenetica dove ogni incontro è fatale e ogni angolo di strada si svela come uno squarcio di vita vissuta filtrata dall’obiettivo di una telecamera lenta ed assorta nei suoi pensieri. Un primo anno di vita all’insegna del coraggio e della sperimentazione per la squadra di giovani artisti di Primocanto guidati da Francesco Leineri, che da settembre a giugno hanno realizzato cinque eventi unici e non convenzionali, dimostrando genialità e passione nel portare avanti una ricerca indipendente e innovativa fondata sul reciproco scambio fra le arti.